S.MARIA C.V. Nucleo di Valutazione vintage e maschilista. Mirra nomina Pasquale Trepiccione (dottore o ragioniere?), Ciro Signore e…

25 Marzo 2022 - 11:00

In calce all’articolo in cui formuliamo qualche nostra considerazione, il testo integrale del decreto, firmato dal primo cittadino lo scorso 4 marzo

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE(g.g.) Per la nomina dei nuovi componenti del nucleo di Valutazione del Comune, sono arrivate 52 istanze di partecipazione alla procedura. Non possiamo metterci la mano sul fuoco, ma ci sembra strano che tra tutte queste persone, non ce ne fosse almeno una di sesso femminile.

Non è che dobbiamo insegnare noi al buon Antonio Mirra, sindaco di Santa Maria Capua Vetere, i principi costituzionali, così come questi vengono enunciati nell’articolo 3 e nell’articolo 51 comma 1 della nostra Carta Fondamentale. 

E neppure la cardinale norma dell’articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 267/2000, molto meglio noto come Testo Unico degli Enti Locali; men che meno va ricordato all’avvocato Antonio Mirra ciò che prevede la legge 125 del 10 aprile 1991, punto di riferimento di ogni amministrazione comunale, di ogni amministrazione provinciale per informare i loro statuti di articoli netti e chiari, utilizzati, peraltro, da tutta la giurisprudenza in materia, a garanzia dell’applicazione piena e completa del principio della parità di genere, cioè della possibilità egualmente suddivisa in parti uguali, offerta a persone dei due sessi, di accedere a cariche pubbliche di vario genere.

Ora, se tra le 52 che hanno presentato domanda, non c’è una donna, si potrebbe anche considerare, tutto sommato legittima la decisione del sindaco Antonio Mirra, di non bloccare processi di controllo dell’attività dei suoi dirigenti, dunque di non bloccare un aspetto comunque importante dell’attività amministrativa, e, conseguentemente, di non congelare il suo decreto che ha portato, lo scorso 4 marzo, alla nomina del Nuovo Nucleo di Valutazione del comune di Santa Maria Capua Vetere, così come risulta dalla sua manifestazione di volontà, contenuta nel summenzionato decreto.

Anche questa sarebbe, comunque, una decisione discrezionale che il sindaco Mirra non sarebbe stato certo obbligato ad assumere, visto e considerato che il principio, ormai solenne e solennizzato della parità di genere, avrebbe potuto giustificare anche una riapertura dei termini, magari con una pubblicità ancora più adeguata, per far sì che almeno una donna entrasse nell’elenco dei partecipanti.

Noi stiamo parlando, naturalmente, dell’ipotesi estrema. Stiamo facendo, come amiamo, come pretendiamo sempre dal nostro modello di espressione giornalista, gli avvocati del diavolo, cioè ci mettiamo nei panni di chi è oggetto di un nostro articolo, contenente uno o più rilievi critici, interpretando le sue possibili confutazioni.

Riteniamo, però, che qualche donna ci fosse, nell’elenco dei 52; riteniamo, altresì, che lo statuto e i regolamenti del comune di Santa Maria abbiano assorbito in toto, come hanno avuto ed hanno l’obbligo di fare, la normativa appena citata, che parte dalla Costituzione, passa per la legge 125 e viene ceralaccata dal Tuel.

Tutto questo preambolo per dire che suscita qualche perplessità la composizione del nuovo Nucleo di Valutazione. Oddio, nuovo solo in termini di anagrafe amministrativa, perchè dal punto di vista dell’anagrafe biologica, siamo al rango di una saggezza esperenziale che rasenta la disciplina dell’archeologia. Presidente del Nucleo di Valutazione sarà Pasquale Trepiccione, mentre i componenti saranno Ciro Signore e Luigi Arzillo, quest’ultimo, titolare di un cognome che garantisce una efficienza significativa, indipendentemente dai dati dell’anagrafica.

Nel decreto di Antonio Mirra, il cui testo integrale pubblichiamo in calce, leggiamo testualmente: “dott Pasquale Trepiccione, dott. ciro signore, dott. Luigi Arzillo“.

Stavolta, il limite, la carenza è nostra, perchè evidentemente il sindaco Antonio Mirra è molto più aggiornato di CasertaCe ed è molto più aggiornato anche del sito delle pagine gialle che così declina l’indicazione riguardante l’attività professionale del neo presidente del Nucleo: Trepiccione Rag. Pasquale, studio di servizi commerciali alla via…Santa Maria Capua Vetere”.

Di Ciro Signore non abbiamo, invece, trovato granchè, a differenza di Carmine Signore. Per cui non possiamo fornire elementi sul suo status professionale.

Tornando a Trepiccione, o le pagine gialle hanno sbagliato a riportare il suo titolo di studio oppure l’approdo al dottorato è avvenuto, come ormai è molto usuale, in età matura.

La storia delle professioni racconta di ottimi commercialisti, con titolo di studio di ragionieri, spesso migliori dei cosiddetti dottori commercialisti, questi ultimi rubricati in un Ordine, i primi, cioè i ragionieri, classificati in un albo.

I bravi ragionieri avevano tanto da fare e solo pochi dunque hanno potuto trovare il tempo per laurearsi mentre già lavoravano. Poi è arrivato, l’ormai mitico Danilo Iervolino, neo proprietario della Salernitana Calcio, neo proprietario dello storico settimanale L’Espresso e componente della nota famiglia che per decenni e decenni ha dispensato diplomi con corsi e scuole serali, inondando di milioni e milioni di volantini ogni crocicchio stradale della Campania.

Iervolino ha fondato l’università Pegaso che ha fatto diventare improvvisamente l’Italia un paese di laureati, addirittura e, come dovrebbe essere, ragionando sul significato, sul valore, sulla consistenza di una laurea magistrale, un paese di colti, liberandola e affrancandola dalle posizioni di retroguardia occupate fino a un pò di tempo fa. Gli iscritti alla Pegaso sono state tutte persone determinate, percorse dal sacro fuoco dello studio e che per due o tre anni si sono confinate in casa, macinando esami con il ritmo di due o tre al mese.

Si narra che quelli che lavoravano non abbiano dormito ininterrottamente per 36 mesi. Roba da far impallidire noi poveri laureati di un tempo che di fronte al mega manuale di ragioneria generale del professore Amodeo, corredato da tre o quattro parti speciali, se ne uscivamo in tre o quattro mesi, studiando comunque 8 o 9 ore al giorno di media, era un grande successo e costituiva un’operazione universitaria realizzata in rapidità.

Questa nostra parentesi va contrassegnata sicuramente dalla famosa frase sulla casualità di queste elucubrazioni rispetto ad ogni riferimento a fatti e persone citate, nel caso specifico a Pasquale Trepiccione e a Ciro Signore.

E allora, tagliamo corto: riteniamo che siano entrambi laureati, altrimenti il sindaco Mirra, che peraltro è un apprezzato giurista, non li avrebbe definiti “dottori” nel suo decreto.

 

QUI SOTTO IL DECRETO A FIRMA DEL SINDACO MIRRA