Scoperta la famiglia che gestiva lo spaccio nell’Alto casertano. Il piccolo di 8 anni usato per portare la droga

18 Novembre 2020 - 15:32

CASERTA – Un’ intera famiglia dell’ alto casertano era coinvolta in spaccio di droga, truffe ed estorsioni. Le indagini di Guardia di Finanza e Carabinieri – che nel luglio scorso avevano portato all’ arresto di Valerio Cappello, 46 anni, della moglie, Silveria Luciano, 42, del figlio Giovanni, 25 e di Salvatore Caravella, 32, ritenuto un corriere della droga – si sono concluse con l’ esecuzione di un’ ordinanza di arresti domiciliari e la notifica di quattro obblighi di firma. I quattro erano stati arrestati nell’ ambito di un’indagine della DDA di Napoli, su un vasto giro di spaccio di droga gestito dai Cappello nell’Alto-Casertano, con base nella loro abitazione di San Potito Sannitico. L’ abitazione era dotata di sistema di videosorveglianza per prevenire l’ arrivo delle forze dell’ordine.

I finanzieri della Tenenza di Piedimonte Matese hanno scoperto anche truffe ai danni di venditori on-line. I Cappello contattavano i venditori, consegnavano loro una piccola caparra per dimostrare di essere affidabili, e poi alla consegna pagavano con assegni a vuoto. Gli investigatori hanno anche documentato un episodio estorsivo. I coniugi Cappello, per fare assumere il figlio Giovanni, hanno minacciato il titolare di una ditta di trasporti. Il business principale, pero’ era la vendita di droga, cocaina, eroina, hashish, che veniva acquistata soprattutto al Parco Verde di Caivano e veniva poi venduta nei Comuni dell’Alto-Casertano: San Potito Sannitico, Piedimonte Matese, Gioia Sannitica, Sant’Angelo di Alife, Alvignano e Dragoni, attraverso una rete di giovani pusher. Spesso erano gli stessi coniugi Cappello a consegnarla; sfruttando il loro lavoro di vendita itinerante di alimenti. In piu’ di una circostanza- e’ emerso dalle indagini – i due sono andati a fare consegne con il figlio di otto anni, per sfuggire ad eventuali controlli.