Sequestrata La Baita, il ristorante extralusso di Michele Maravita frequentato dai giocatori del Napoli
22 Febbraio 2024 - 14:07
Noi avevamo sempre sollevato dubbi sulla storia imprenditoriale della braceria, ricevendo una sequela di insulti. Quando scrivemmo dell’inopportuna (a nostro avviso) presenza dei giocatori del Napoli nel locale, pochi giorni dopo ci chiamarono dall’ufficio stampa della società di Aurelio De Laurentiis. Ovviamente, non rispondemmo
VALLE DI MADDALONI – Si tratta di Michele Maravita, è lui l’imprenditore che ha subito questa mattina un sequestro per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro.
Maravita è noto anche per essere il genero di Antonio Della Ventura O’ Cuniglio, colui che per gli inquirenti è il capo del Belforte nella città di Caserta.
Titolare della notissima braceria La Baita di Valle di Maddaloni, spesso frequentata da personaggi famosi, primi fra tutti, per popolarità, i calciatori del Napoli, si è visto mettere sotto sigilli due unità immobiliari, quattro società con annessi beni strumentali, diversi rapporti finanziari e bancari, autovetture ed un’imbarcazione.
Alla presenza dei giocatori del Napoli alla braceria della famiglia Maravita dedicammo un lungo articolo del giugno del 2020. La questione era molto semplice, aver fatto sì che i giocatori del Napoli finissero nel locale di Michele Maravita pochissimi giorni dopo il suo arresto per accuse legate a camorra e narcotraffico, a nostro avviso costituì un errore clamoroso della gestione societaria e comunicativa del calcio Napoli
Tra i beni sequestrati c’è proprio La Baita, anche sponsor della Casertana.
La società che gestisce il ristorante, quindi, è finita sotto sigilli, ma la braceria resterà aperta sotto gestione di un amministratore giudiziario.
Maravita, segnalato nel comunicato come condannato per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per la vicenda dei brasiliani a Maddaloni, starebbe usando il denaro “proveniente da attività delittuose”.
Il sequestro è stato compiuta questa mattina dalla Polizia di Stato, nell’ambito di una più ampia strategia finalizzata a contrastare l’accumulazione dei proventi delle attività delittuose da parte di organizzazione criminali operanti nella provincia casertana, ha eseguito, attraverso investigatori della Divisione Anticrimine di Caserta e del Servizio Centrale Anticrimine, un decreto di sequestro di beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di S. Maria C.V. (Presidente Casella, estensore Balato), su proposta formulata dal Questore della provincia di Caserta.