S.MARIA C.V. Lo strappo della Santillo che rinuncia alle deleghe segna il divorzio formale di Bosco da Mirra. ECCO LO SCENARIO

13 Novembre 2018 - 12:22

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Era nell’aria da tempo e ieri si è trasformato in realtà tangibile della politica cittadina: il consigliere comunale Gabriella Santillo ha lasciato le deleghe che le erano state assegnate dal sindaco Antonio Mirra ma che, come abbiamo più volte scritto, non ha potuto mai esercitare. Si sa che questa forma di esposizione dei consiglieri comunali rappresenta il classico fumo negli occhi che agli inesperti, ai politici che hanno una qualche motivazione a impegnarsi per il bene comune, viene attribuito dai sindaci per mantenerseli buoni.

La Santillo si era messa in testa di realizzare cose tangibili soprattutto per l’agricoltura e le attività produttive della città con quelle delghe e per questo ha sbattuto costantemente contro un vero e proprio muro di gomma. Anche il consigliere regionale Luigi Bosco le ha dato via libera, in quanto ha capito quello che era evidente da tempo e cioè che a Santa Maria Capua Vetere lui, i voti, se li dovrà guadagnare uno per uno alle prossime regionali, visto che ils sindaco Mirra lo ha sempre considerato un ostacolo territoriale alla realizzazione dei propri obiettivi, i quali, com’è noto, vanno ben al di là della fascia tricolore, dato che Mirra, una notte sogna di fare il consigliere regionale, un’altra il parlamentare nazionale, un’altra ancora il sottosegretario e in quella successiva il ministro.

La rinuncia delle deleghe da parte della Santillo non produrrà conseguenze immediate negli equilibri di maggioranza resa solida da una lottizzazione accurata e anche dalla sostanziale inesistenza di ogni attività interdittiva da parte dell’opposizione. Ma in prospettiva, soprattutto se non dovessero andare allo sconto molte promesse del primo cittadino ai consiglieri, quella di Bosco potrebbe diventare una sede di rifugio per i delusi e allora, prima delle elezioni regionale, potrebbe arrivare qualche sorpresa.

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DELLA CONSIGLIERA GABRIELLA SANTILLO

 

Io sottoscritta Dott.ssa Mariagabriella Santillo, nata a Caserta il 28 agosto 1973 e residente in Santa Maria Capua Vetere alla Via Napoli, 84, consigliera comunale di Terra Libera in seno al Consiglio Comunale di Santa Maria Capua Vetere, con la presente nota rimetto ufficialmente nelle mani del Sig. Sindaco le deleghe di studio a suo tempo conferite dallo stesso nelle materie “attività produttive, commercio, agricoltura e promozione del territorio”.

La decisione è scaturita da un lungo periodo di sofferenza e mortificazione delle aspettative che avevo come giovane neofita della politica e, quindi, da un colloquio approfondito con l’Avv. Luigi Bosco, responsabile provinciale del movimento Campania Libera, che, come noto, rappresento a livello locale nella veste di commissario cittadino, con il quale mi sono trovata in perfetta sintonia.

Non voglio, in questa occasione, soffermarmi, nuovamente, sui numerosi momenti di imbarazzo che, nell’ultimo periodo, ho vissuto a causa di particolari atti che hanno suscitato scalpore e stupore tali da essere trattati quotidianamente da stampa e social dedicati al territorio.

 

Le motivazioni che hanno indotto a procedere in tal senso sono tutte riconducibili all’aver registrato una mancanza di sintonia con il primo cittadino in ordine all’individuazione dell’attività amministrativa non solo in relazione alle deleghe assegnatemi, bensì rispetto all’intera programmazione in favore dell’attuazione del programma elettorale e del miglioramento delle condizioni della città.

Mancanza di sintonia che ha reso, quasi impossibile portare avanti, nonostante i miei innumerevoli sforzi, i progetti relativi alle mie deleghe, regolarmente presentati e protocollati.

Sintomatica di un atteggiamento monocratico è la vicenda relativa alla uscita dell’Ente dal Consorzio ASI.

Sintomatica non solo per le modalità, ma anche perché ha evidenziato la totale mancanza di volontà di valorizzare le tantissime aree industriali e aree PIP del nostro territorio, rendendolo privo di una politica industriale che potrebbe fare da volano alle attività commerciali.

Rimane ferma la disponibilità della sottoscritta a rendicontare sull’attività svolta e sulle proposte poste in essere in costanza di delega, oltre a chiarire ogni eventuale aspetto legato al contenuto della presente nota.

L’occasione è gradita per porgere

Cordiali Saluti

Santa Maria Capua Vetere, lì 12 novembre 2018