(SOLITA) PROVINCIA. Lavori sulle strade casertane a società colpita da interdittiva antimafia. Contratto revocato, ma il cantiere? La risposta arriva da Casapesenna

22 Febbraio 2024 - 14:05

Un altro dubbio riguarda la differenza di celerità tra il mese necessario a stracciare il contratto a questa impresa di Casoria e i 143 giorni che ci sono voluti per firmare la determina per affidare lavori da 10 milioni di euro a una società riconducibile a Raffaele Pezzella, sequestrata all’imprenditore casalese. In quest’ultimo caso, al contrario, il periodo di tale latenza ha salvato l’aggiudicazione

CASERTA – Il magnete che l’amministrazione provinciale di Caserta sembra avere rispetto alle società con alcune crepe relativamente al proprio passato o al presente pare essere inscalfibile.

Abbiamo scritto decine di volte di Raffaele Pezzella e delle sue varie imprese, l’ultima la Costruzioni Generali Sud, aggiudicataria di un appalto da 10 milioni per una scuola di Teano solo pochi giorni fa, mentre si trova sotto sequestro e gestita da un amministratore giudiziario che, forse provenendo da un altro pianeta, non ha contezza piena del motivo per cui lui è lì.

Poi, la Co.Bi., intestata a Ernesto Biffaro, ma per gli inquirenti della DDA di Napoli nelle mani di un presunto ras del clan dei Casalesi, Fabio Oreste Luongo. E ancora, la Infrastrutture srl dei fratelli Martino, i consorzi con dentro società pericolanti, quali sono Research e Conpat, e altro ancora.

A questo elenco dobbiamo aggiungere anche la società Edil Forte di Casoria, rappresentata da Domenico Rusciano.

L’impresa, che nell’agosto scorso firmava un contratto da 555 mila euro, di cui 263.000 di lavori, per la manutenzione straordinaria di decine di strade provinciali, un mese fa è stata colpita da interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Napoli.

Quindi, ciò vuol dire che la Edil Forte è ritenuta connotata da elementi che dimostrerebbero le infiltrazioni criminale al suo interno.

Non sono disponibili e non siamo riusciti a reperire le motivazioni che hanno portato all’interdizione antimafia. Ciò che è certo è che un’impresa sotto interdittiva e che non riceve il controllo giudiziario, a seguito di richiesta presentata al tribunale Misure di Prevenzione, perde immediatamente il diritto a lavorare con la pubblica amministrazione.

Il dirigente della provincia Gerardo Palmieri ci fa sapere, nella determina che trovate in calce all’articolo, che il suo ufficio ha compiuto un controllo di routine sulla Banca dati nazionale antimafia del Ministero dell’Interno e ha scoperto il provvedimento antimafia compiuto dalla prefettura di Napoli. Ora, che l’ufficio Viabilità operi controlli di routine sulla banca dati antimafia non ce lo aspettavamo.

Con una celerità che onestamente ci sorprende, Palmieri ha comunicato immediatamente il procedimento di revoca dell’appalto alla Edil Forte. La società di Casoria ha fatto sapere alla provincia che era in azione un ricorso al Tar contro la decisione della Prefettura, ma l’Ufficio Legale della Provincia ha ritenuto di non aspettare la decisione dei giudici, bensì consigliare la revoca del contratto.

Bene, no?

In realtà ci restano alcuni dubbi. Il primo riguarda la celerità che in un mese ha portato alla revoca del contratto che stride clamorosamente con i 5 mesi, i 143 giorni che sono passati dall’acquisizione dei verbali di gara all’aggiudicazione dei lavori della scuola di Teano alla società CGS, sequestrata perché ritenuta nelle mani di Raffaele Pezzella, accusato di essere un corruttore di funzionario della stesa provincia di Caserta e di aver finanziato il clan dei Casalesi.

Ci chiediamo, di nuovo, perché ci sono voluti 143 giorni per scrivere la determina di aggiudicazione dell’appalto? Lo chiediamo al dirigente che ha seguito la procedura, Paolo Madonna, e al presidente Giorgio Magliocca, certi che non risponderanno mai.

Ce lo chiediamo perché, volutamente o involontariamente, l’attesa di cinque mesi ha favorito la CGS che in questo periodo ha ricevuto la possibilità di essere sottoposta al controllo giudiziario, quindi, di poter firmare contratti (e che contratti, 10 milioni) con l’amministrazione pubblica.

Secondo dubbio. Ma ora, su questo cantiere chi ci lavora? Secondo la graduatoria della gara, dovrebbe arrivare una società dal nome DLM Costruzioni, di Luigi Maria Diana.

La ditta, con sede a Casapesenna, leggendo quanto emerge dalla legge in materia, sarebbe quindi prossima a sostituire la Edil Forte seconda in graduatoria.

In questo modo – ci concederete la battuta – la provincia potrebbe risolvere la vera stranezza di questa procedura: ovvero un appalto gestito da una società, da un imprenditore non proveniente dal triangolo Casal di Principe-Casapesenna-San Cipriano o dintorni.

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