Sud chiama Nord, Nord chiama Sud. Il governatore Fontana e il vescovo di Milano rispondono e ringraziano l’ITIS GIORDANI per la vicinanza espressa al popolo lombardo

30 Aprile 2020 - 15:35

Nel titolo abbiamo citato, non a caso, il nome di un’antica e, al tempo, notissima trasmissione che si concludeva con una sigla dedicata all’amore tra un ragazzo del sud e una ragazza del nord

CASERTA – (g.g.) In un momento in cui le polemiche tra nord e sud sono state rinfocolate dalle parole non certo opportune di Vittorio Feltri, il quale ha risposto ad altre parole parimenti infelici del governatore della Campania Vincenzo De Luca, il dialogo intessuto tra l’istituto Giordani di Caserta e le massime istituzioni della Lombardia, inserisce una boccata d’aria in questo momento di pesanti tensioni.

Una vicenda, quella della lettera scritta  dalla Lombardia  al Giordani che aveva imperniato la sua sincera mozione degli affetti su un episodio storico importantissimo com’è sicuramente quello rappresentato dalla battagila di Solferino che chiuse la Seconda Guerra di Indipendenza a cui ha fatto riscontro il ringraziamento epistolare del presidente della regione Attilio Fontana e del vescovo ausiliario della diocesi di Milano, Franco Agnesi.

Per quanto ci riguarda, come compendio di questa bella pagina di solidarietà vissuta, ci piace citare un’antica trasmissione della Rai risalente agli anni ’70 e al sottoscritto particolarmente cara perchè costruita, insieme al suo collega milanese Elio Sparano, dall’illustre giornalista e mio compaesano Luciano Lombardi, il quale ha avuto una luminosissima carriera di quirinalista, di inviato dei vari telegiornali, di vice direttore del Gr1, oltre che di conduttore della storica e fortunatissima trasmissione medica Checkup.

Il programma si chiamava “Nord chiama Sud, Sud chiama Nord“. La sigla finale era stata ascritta da Ettore Lombardi, fratello di Luciano, autore di tantissime canzoni interpretate da grandi artisti della canzone italiana. Un brano, intitolato “La ragazza del nord“, che raccontava la storia autobiografica di un ragazzo sannita, poi trapiantato a Napoli e spesso in giro per l’Italia che si era innamorato di una ragazza settentrionale, Daria, che sarebbe diventata sua moglie e che purtroppo sarebbe tragicamente mancata in età giovanissima, a causa di un tumore. C’era un verso bellissimo in quella canzone che, in qualche modo, sintentizzava questa unione d’amore tra una persona del sud e una persona del nord. Diceva: “Ma tu non sai che dal sole e dalla neve nasce un’acqua lieve lieve, fortunato chi la beve”.

 

QUI SOTTO IL COMUNICATO STAMPA CON I RINGRAZIAMENTI MANDATI DAL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA ATTILIO FONTANA E DAL VESCOVO DI MILANO FRANCO AGNESI

 

COVID-19. L’Istituto scolastico “F. Giordani” di Caserta con la Croce Rossa nel Progetto di Diritto Internazionale Umanitario – Campagna “Non Sono Un Bersaglio”, in questo momento di lenta e faticosa ripresa, tramite la modalità di didattica a distanza, condivide un messaggio di solidarietà e affetto verso il popolo Lombardo.

 

Giungono in merito i ringraziamenti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e di S. E. Mons. Franco Agnesi, vescovo ausiliario della diocesi di Milano.

 

La dirigente scolastica, dott.ssa A. Serpico:

nell’ambito dell’attività del progetto CRI, con gli istruttori di Diritto Internazionale Umanitario avv. Tiziana Esposito e Ivan Soprano (ex alunno del nostro liceo scientifico), abbiamo condiviso il messaggio di solidarietà contenuto in “Lettera aperta al popolo Lombardo”(redatta dagli stessi).

Si descrivono gli eventi della II Guerra d’Indipendenza Italiana, nella quale i lombardi diedero prova di grande altruismo, nel soccorso indiscriminato a migliaia di feriti, che produsse la battaglia di Solferino, ispirando la carità internazionale da parte del fondatore della Croce Rossa “Henry Dunant”. A tal proposito, la gentile persona di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha ringraziato personalmente gli istruttori, autori della “Lettera…”.

Queste le parole del governatore: <<Carissimi, […] In questo momento così delicato, è importante per me e per tutti coloro che sono impegnati nella gestione dell’emergenza, sentire il calore e la vicinanza delle persone.>>.

Continua la dirigente <<Il progetto, inizialmente rivolto alle nostre 17 classi quinte, nella prosecuzione con modalità di didattica a distanza, è riuscito a raggiungere tutti gli alunni del nostro Istituto, 1.500 circa. Ciò ha permesso ai ragazzi di prendere coscienza di una realtà storica, apparentemente lontana, ma che in questo periodo è attuale più che mai, e ha stimolato gli stessi alunni ad importanti e toccanti riflessioni. Perché nell’attuale fase di lenta e faticosa ripresa dobbiamo essere ancora più uniti e vicini, cercare di vincere l’egoismo e dare sempre più spazio alla solidarietà. Partendo dalle parole di Papa Francesco in una delle sue ultime Omelie: “E’ l’egoismo indifferente il virus peggiore, […] bisogna sconfiggere quel virus che trasmette l’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene, se andrà bene per me.”>>.