TANGENTOPOLI LUSCIANO e VILLA LITERNO. Il Riesame respinge il ricorso della Procura: restano liberi Nicola Esposito, Grimaldi e compagnia. Intricatissima la posizione di Nicola Tamburrino

21 Dicembre 2020 - 17:33

In calce all’articolo, il dispositivo. Ma è chiaro che la procedura relativa ai titoli cautelari è veramente un guazzabuglio in cui solo gli addetti ai lavori, e non tutti, ci capiscono qualcosa

 

VILLA LITERNO (g.g.) – C’è voluto un anno, anzi un anno e qualche giorno perchè il tribunale del Riesame si pronunciasse sul ricorso, presentato dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli nord, che impugnava, chiedendone la modifica, le decisioni assunte da un gip dello stesso tribunale sugli indagati della famosa vicenda che potremmo definire tangentopoli di Villa Literno e di Lusciano.

In poche parole, la procura chiedeva che al sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino non fossero applicati solo gli arresti domiciliari ma, per il concorso di altre accuse contenute nel capo di imputazione provvisorio, la detenzione carceraria. Ma tutti gli indagati, sia quei pochi che vennero arrestati, come gli imprenditori Nicchiniello padre e figlio, sia quelli che arrestati non furono, come Nicola Esposito, erano oggetto di questo ricorso.

Per cui, coloro i quali nutrono interesse per questa vicenda, dovranno leggere le 12 pagine che pubblichiamo integralmente in calce, contenenti il dispositivo notificato oggi dal Riesame, comprendendo bene quale sia il presupposto di questa decisione. In linea di massima, vi possiamo dire che per qualche indagato, come l’imprenditore Vincenzo Sagliocchi,

il ricorso è stato respinto in quanto, secondo il Riesame, non esistono i gravi indizi di colpevolezza, mentre per Nicola Tamburrino, la stessa decisione arriva perchè non esisterebbero motivi per applicare la misura cautelare del carcere.

Beninteso, questo è uno dei casi in cui districarsi per i non addetti ai lavori è assolutamente impossibile. E’ un classico esempio di complessità bizantina di certe procedure penali del nostro codice.

Infatti, ci sono altri titoli cautelari che hanno imboccato una strada diversa da questa definita oggi. Ad esempio, il provvedimento degli arresti domiciliari per Tamburrino fu impugnato a suo tempo dai difensori del sindaco di Villa Literno. E qui, se un senso lo trovano gli addetti ai lavori, un normale cittadino veramente non ci capisce nulla: il Riesame, infatti respinse quel ricorso e dunque Tamburrino rimase ai domiciliari 6 o 7 mesi. I difensori andarono in Cassazione e questa annullò il provvedimento di conferma della detenzione domiciliare, firmato dal Riesame, spedì la documentazione indietro ai giudici della libertà di Napoli, impegnando però, come si fa in questi casi, una sezoine diversa da quella che aveva opposto diniego al ricorso dei difensori.

Il Riesame tornò a riunirsi e annullò sulla scorta di quello che la Cassazione aveva sancito, il provvedimento degli arresti domiciliari, decretando la rimessa in libertà di Tamburrino che, dopo aver tergiversato qualche settimana, è tornato a fare il sindaco di Villa Literno, salvando, con il suo voto, la sua poltrona e la sua maggioranza, quando il consiglio è stato chiamato a votare il riequilibrio di bilancio.

A quel punto, la Procura di Aversa-Napoli nord ha deciso di proporre, a sua volta, ricorso alla Cassazione contro la decisione del Riesame, presa anche in base all’annullamento sancito dalla stessa Cassazione.

Mo’ uno normale pensa che i giudici della legittimità non avrebbero dato spazio al ricorso dei pm. E invece no: la Cassazione, probabilmente una sezione diversa da quella che aveva deciso la prima volta, in questa occasione non ha annullato la carcerazione ai domiciliari di Tamburrino, così come aveva fatto precedentemente, ma ha annullato la sua scarcerazione, cioè esattamente il contrario. Per cui, in questo ping pong tragicomico, la documentazione è ritornata di nuovo al Riesame, probabilmente di nuovo a quella sezione che l’aveva esaminata la prima volta, visto e considerato che, se non andiamo errati, sono due quelle del tribunale di Napoli dedicate a questa particolare giurisdizione.

Magari il Riesame sancirà il ri-arresto ai domiciliari di Tamburrino e, a quel punto, la difesa possa andare di nuovo in Ccassazione. Insomma, questo è. L’importante è che capiate che quello che leggete in questo provvedimento che pubblichiamo in calce, non c’entra con la questione dei domiciliari del sindaco di Villa Literno.

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