TEANO. Impianto rifiuti di S.Croce. La Gesia della famiglia Sorbo perde un altro round al Tar. Ombre sulle azioni e sulle non azioni di due funzionari del Comune

27 Ottobre 2021 - 09:52

Niente sospensiva e fissazione all’anno prossimo dell’udienza di merito. Il vice presidente del Comitato NoImp Alessandro Lepre: “La struttura burocratica non ha dato seguito alla delibera di Giunta che prevedeva la costituzione in giudizio. Se non ci fossimo mossi noi, probabilmente oggi commenteremmo un altro epilogo”

 

TEANO (Pietro De Biasio) Il Tar della Campania nell’udienza di ieri mattina ha bocciato l’istanza cautelare presentata dalla GESIA Spa nei confronti della Regione Campania per l’annullamento del Decreto Dirigenziale n.145/2021 di diniego all’autorizzazione unica ex art 208 TU ambiente per la realizzazione di un impianto di “gestione rifiuti pericolosi e non” in località Santa Croce. Ma cosa succederà ora alla luce dell’udienza del tribunale amministrativo tra la Ditta dei fratelli Sorbo e il Comune di Teano amministrato da Dino D’Andrea. Casertace ha contattato Alessandro Lepre vice presidente del Comitato NoImp ed esperto di trasparenza amministrativa per chiarimenti in merito e soprattutto per discutere di un “giallo” venuto a galla proprio nell’immediatezza dell’udienza del Tar. Partiamo subito dalla questione procedurale. “Nell’udienza di ieri che era in camera di consiglio, la Gesia Spa ha chiesto la sospensione del provvedimento che la Regione ha adottato in rigetto sulla richiesta di autorizzazione unica ambientale. Il Collegio, anche sulla base dell’eccezioni presentate dal nostro Avv. Claudio

Guadagnuolo, ha deciso di fissare un merito all’anno prossimo e quindi non ha dato la cautelare alla Ditta che così non ha ottenuto un provvedimento utile per far partire i lavori”.

In udienza erano presenti: Regione, Asl, Arpac, Comitato NoImp e Confidenza Castallo Fratelli Onlus. Il Comune di Teano quindi nella fase cautelare non si è costituito in giudizio sebbene con la delibera di Giunta Comunale n.128 del 23 Ottobre avesse proposto di costituirsi in giudizio nel Ricorso del Tar e di incaricare l’Avv. Antonio Romano in continuità con l’incarico nell’appello al Consiglio di Stato. “A questo punto, continua Lepre, si può dedurre che la mancanza del difensore dell’Ente è da imputare, probabilmente, al funzionario responsabile del procedimento e al responsabile dell’area finanziaria del Comune di Teano in quanto non hanno dato luogo a procedere su quanto deliberato dalla Giunta Comunale”. Precisa, infatti, che “c’è una netta distinzione tra la deliberazione di giunta con la quale si decide di costituirsi in giudizio e quindi affidare l’incarico e il momento in cui l’avvocato una volta che ha ricevuto l’incarico da parte del Comune e sottoscritto il disciplinare si costituisce”. Due momenti distinti secondo Lepre: l’Amministrazione delibera e solo dopo che si sono perfezionati gli adempimenti per la costituzione l’avvocato può depositare in giudizio. Ad oggi, per avviarci alla conclusione, l’avvocato del Comune non si è costituito e, probabilmente, se non avesse avuto le resistenze del Comitato NoImp e della Confidenza Castallo, la Gesia Spa avrebbe potuto conseguire un altro risultato più vantaggioso.