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Toh, forse Forza Italia non muore. “Giggino la polpetta”, Paolo Russo, Carlo Sarro &Co. si sono autosospesi

14 Novembre 2018 - 16:40

CASERTA – Il sommesso Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, non sembra avere, in apparenza, il phisique du role del leader politico.

Insomma, la solita scelta di Berlusconi, che nonostante i suoi 80 anni passati, continua a ragionare come un giovanotto che non vuole competitori, personaggi in grado di bucare lo schermo e che possano metterlo in secondo piano.

Dunque molti hanno commentato, quando è stato nominato coordinatore nazionale del partito, che si trattava di una equazione evidente: Tajani uguale Angelino Alfano, del quale, nonostante gli anni in cui, dopo aver tradito Silvio, è stato prima Ministro degli Interni e poi Ministro degli Esteri, di sono perse le tracce in tempi così rapidi che considerarlo una meteora sembra già esagerato.

Nell’ultimo periodo, però, sembra registrarsi qualcosa di diverso, di originale: Berlusconi ha dato veramente pieni poteri a Tajani e questi, sommessamente, li sta esercitando.

In passato, mai e poi mai parlamentari di Forza Italia avrebbero votato a favore di un emendamento sgradito, anzi in contrasto con gli interessi di Giggino Cesaro e della sua band.

Invece, ieri sera è successo, durante la riunione della commissione del Senato che ha messo, grazie ai voti dei due dissidenti grillini De Falco e Nugnes, ormai sulla strada dell’espulsione, il governo è andato per la prima volta sotto sull’emendamento contestatissimo che in pratica consente una sorta di condono edilizio in quel di Ischia.

A dimostrazione di quanto tenga al partito di Forza Italia, di cui è, addirittura, coordinatore regionale, Domenico De Siano, da sempre slavata controfigura di Giggino “la polpetta”, si è autosospeso dal partito insieme allo stesso Cesaro, a Paolo Russo, il quale se non si sdoganerà dalla “augusta famiglia” di Sant’Antimo non potrà mai concorrere veramente alla candidatura di governatore della Campania, a cui aspira ardentemente, a Pentangelo, altra controfigura di Giggino, che “lo mise” sulla poltrona di presidente della Provincia di Napoli quando lui andò in Parlamento nel 2008 e, dulcis in fundo, a Carlo Sarro.

Senza entrare nel merito delle proposizioni subordinate a quella principale, rappresentata dal fatto dell’autosospensione e relativa alle intenzioni sottese a questo gesto, diciamo solo che se Giggino “la polpetta” ha potuto portare con sé in Parlamento un numero significativo di esponenti relativamente ai pochi voti raccolti dal movimento, è perché fino all’avvento di Tajani, il partito, per quel che riguarda la Campania, è stato governato, dall’altro lato del talamo a forma di biscione, dalla signora o signorina Francesca Pascale, che ai Cesaro è sempre stata legata a doppio filo, consentendo e avallando operazioni di autentico killeraggio come quella perpetrata ai danni di Gianpiero Zinzi.

Insomma Tajani, come ha dimostrato anche la vicenda dei nuovi assetti del movimento giovanile, aspramente contestati da Armandone Cesaro, sembra avere le idee chiare.

Se Berlusconi gli consentirà, e questo è ancora tutto da capire, di fare veramente piazza pulita, allora Forza Italia recupererà sicuramente dei voti in questa regione e, in particolare, in questa provincia.