Uccisi dal clan per uno scambio di persona. No al vitalizio per le famiglie

11 Giugno 2018 - 21:05

CASAPESENNA – Il giudice monocratico di Napoli Barbara Gargia ha rigettato la richiesta di sollevare la questione di legittimità della norma contenuta nell’articolo 2, comma 21 della Legge 94 del 2009. Stiamo scrivendo della normativa che vieta al Ministero dell’interno di concedere il vitalizio ai familiari delle vittime della criminalità organizzata qualora questi abbiano parenti o affini entro il quarto grado sottoposti a procedimento di prevenzione o penale per motivi di mafia.

A rivolgersi al giudice partenopeo erano stati i familiari di Paolo Coviello, ucciso per un errore di persona, nel 1992 insieme a Pasquale Pagano dai killer del clan dei Casalesi, in quanto furono scambiati per Domenico Frascogna e Alfredo Zara, veri obiettivi di quell’agguato.