ULTIM’ORA. FOTO. Allevatori bloccano la Statale per salvare le bufale dalla strage

2 Maggio 2023 - 10:00

La gestione delle possibili infezioni dei capi dalla brucellosi, così come è stata portata avanti dalla regione Campania, è da anni al centro di vibranti proteste

CASERTA – Non si fermano le proteste degli allevatori del settore bufalino contro gli abbattimenti degli animali, legati alla possibile infezione dei bovini dal virus della brucellosi.

Sono ormai annu che gli allevatori protestano nei confronti della regione Campania poiché il trattamento utilizzato in questi anni dalla governance del presidente Vincenzo De Luca ha portato quasi sempre all’abbattimento delle bufale, provocando ingenti danni economici a un comparto centrale nell’economia casertana.

In questi minuti, sulla via Domiziana, gli allevatori sono scesi in strada per protestare, bloccando il tratto.

Oltre ai trattori, ci sono anche gli imprenditori agricoli in strada, rallentando fortemente il passaggio delle vetture e degli altri mezzi.

Sulla questione della gestione del contagio bovino da brucellosi, CasertaCe si è spesa per molti anni, raccontando delle responsabilità del governatore della Campania Vincenzo De Luca e del direttore dell’Istituto zooprofilattico Antonio Limone, i quali hanno sempre portato avanti la (a dir poco) discutibile idea che la soluzione dell’abbattimento dei capi bufalini colpiti sia l’unica possibile per combattere la brucellosi.

In questo modo i vaccini sono diventati vietati. Ed è stato evidente il pervicace atteggiamento che porta De Luca e Limone a non

rispettare per un solo giorno quella direttiva europea, che ha forza di legge nazionale, la quale impone l’istituto del contradditorio come elemento irrinunciabile e propedeutico ad ogni decisione sul destino di un capo bufalino colpito da brucellosi.

Un contraddittorio che consentirebbe agli allevatori di esporre le tante ragioni scientifiche che considerano il vaccino un mezzo efficace, anzi, efficacissimo per eradicare o, quanto meno, per tenere sotto controllo questa tipica malattia dei bovini.

Quasi tutti i capi abbattuti sono finiti dritti dritti nelle macellerie del re della carne in scatola, Luigi Cremonini, quello della Manzotin, il cui stabilimento in provincia di Avellino fu inaugurato in pompa magna, così come Casertace dimostrò con tanto di filmati, da De Luca in persona, affiancato, in quell’occasione, da Antonio Limone, immortalato anche in un cordialissimo colloquio, un vero e proprio triangolare a cui parteciparono, oltre a lui, amnche De Luca e Cremonini.