2 FERMATI. I NOMI. Spari contro l’autoricambi. Le vittime, impaurite, avevano pagato l’estorsione

18 Dicembre 2020 - 14:30

Pubblichiamo il comunicato stampa della Procura, dopo la notizia che abbiamo dato stamattina

CAPUA – Nella serata di ieri, 17 dicembre 2020, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Capua e della stazione cc di Capua, hanno eseguito il decreto di fermo emesso dal Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di due persone, Francesco Baracca, classe 1984 di San Marcellino, incensurato e di Raffaele Indaco, classe 1986, pluripregiudicato, di Sant’Arpino.

Il provvedimento di fermo scaturisce dalle indagini condotte dai Carabinieri di Capua, sotto la direzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, in seguito ai fatti occorsi in data 02 dicembre 2020 alle ore 17:15 circa, quando G.R. (in qualità di socio insieme alla sorella M.R.) segnalavano l’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco ai danni dei locali di una società sita nella frazione di Sant’Angelo in Formis, impresa operante nel settore dell’officina e revisioni autoveicoli. Nell’immediatezza venivano rinvenuti sul manto stradale, all’ingresso del passo carrabile di accesso al suddetto centro, due bossoli e, dietro uno scaffale della suddetta società, due ogive. Le immediate indagini che ne susseguivano, consistite in escussioni di testimoni, acquisizione di tabulati telefonici, ed immagini di videosorveglianza, nonché intercettazioni telefoniche ed ambientali, consentivano di accertare la responsabilità dei fermati per il raid ai danni dell’esercizio commerciale, che a sua volta s’inseriva nell’ambito di azioni estorsive ai danni dei titolari del predetto esercizio, vessati da tempo da parte dei due fermati.

Le richieste di denaro ai danni delle due vittime, sia in presenza che a mezzo telefono, avevano infatti preso avvio dalla fine di novembre e si protraevano per tutta la durata delle indagini fino al momento del fermo. Emergeva che, proprio a seguito dell’intimidazione armata ai danni dell’esercizio commerciale, le vittime, per paura, cedevano alle minacce, corrispondendo parte delle somme richieste loro.

Le persone indagate hanno rivendicato la paternità del gesto continuando a richiedere somme di denaro e minacciando di morte le vittime se non avessero pagato. Francesco Baracca è stato rintracciato a Formicola, mentre Raffaele Indaco a Sant’Arpino dai carabinieri di Marcianise. I due sono stati ristretto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.