CAMORRA, somme urgenze, cessione di credito e affini. Ecco come l’ex sindaco Fontana è diventato milionario. Ma dopo l’arresto di Michele Zagaria…

3 Novembre 2020 - 12:28

La Dda fa notare e dà riscontro alla enorme sproporzione, con un calo di circa il 95%, tra l’incredibile sequela di affidamenti ottenuti dall’ex primo cittadino prima dell’arresto del super boss e dopo l’arresto dello stesso 

 

CASAPESENNA – Nel recente provvedimento che ha portato all’arresto di alcuni imprenditori, come coda del primo procedimento Medea del 2015, emergono con precisione alcuni lavori assegnati ad Antonio Fontana, già sindaco di Casapesenna e soprattutto costruttore edile considerato socio di fatto del boss a Michele Zagaria. L’obiettivo della dda è quello di provare l’assegnazione di somme urgenze in virtù del legame dell’ex fascia tricolore con il clan dei casalesi.

La Polizia Giudiziaria ha accertato (come è possibile leggere dagli stralci dell’ordinanza Medea IV che pubblichiamo in calce) l’aggiudicazione di lavori di questo tipo alle due ditte di Antonio Fontana, la Edil Costruzioni e la GI.AL. srl.

Ebbene, quelli vinti tra il 2001 e il 2008 dalla prima, ammontano a 6 milioni 183mila 580 euro mentre tra il 2011 e il 2014 alla seconda vengono assegnate somme urgenze per 392mila 105 euro.

Una sproporzione di 5 milioni 791mila euro circa che, per gli inquirenti, proverebbe il fatto che l’ex sindaco di Casapesenna era a pieno titolo nel gruppo degli imprenditori di Michele Zagaria, destinati a vincere quel tipo di appalto. Questo fino al 2011. Da allora in poi e fino al 2014, infatti, per il giudice, si è verificato un crollo delle assegnazioni alla GI.AL. srl : “Dallo

schema con gli importi globali (…) Si evince la sproporzione dei lavori assegnati“, spiega il magistrato e questo avvalorerebbe le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Massimiliano Caterino e Michele Barone.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA