Colpito da un brutto male, muore Domenico Falco. Il commovente messaggio del figlio
29 Maggio 2018 - 13:16
PARETE – (l.d.a.) Lutto sconvolge la comunità si è spento Domenico Falco, volto storico di Parete, noto come “Mimin a recc” mast Mimin.
Un intero paese sconvolto per la scomparsa di Domenico, amico di tutti. L’uomo era affetto da una grave patologia che non gli ha lasciato scampo, oltre ad essere da tempo affetto dal morbo di Alzheimer, poi ieri la terribile notizia, è venuto a mancare. Questo ha rattristato numerosi cittadini, che lo conoscevano sin da ragazzini, era un personaggio che rallegrava tutti ed è per questo che lo amavano. La salma di Mimmo giungerà in chiesa per i funerali, che si terranno oggi nella Chiesa di S.Pietro, al termine dei quali sarà tumulato nel cimitero cittadino.
Falco lascia nel dolore la moglie, i figli Danilo, Luigi e Fabio e due figlie, oltre che a tanti nipoti, amici e parenti. Tantissimi hanno espresso il proprio cordoglio. Vogliamo riportare il messaggio di addio molto commovente del figlio, che ben rappresenta l’amore di un figlio per il padre sofferente.
Danilo Falco ha scritto: “Mio padre Falco Domenico “Mimin a recc” mast Mimin ci ha lasciato, amava la città di Parete con tutto se stesso, giuro, ha lavorato in tutta Italia da quando aveva 14 anni, ma Parete era il suo porto sicuro. Oggi alle 16 sarà nella chiesa di S.Pietro, non per noi, ma per lui, se avete un minuto di tempo sono certo che apprezzerebbe molto.È stato veramente triste salutarti senza ricevere una risposta o un cenno. Il detto di mamma: “morte non venga e guai con la pala” questa volta non ha funzionato, non siamo riusciti a superare quei guai, prima L’alzheimer poi il maledetto cancro. Venerdì scorso ricordavi il mio nome, è strano dirlo, ma fu una cosa bella. In vita non ce lo siamo quasi mai detto, una volta sola un mese fa “ti voglio bene papà” “Anch’io ti voglio bene!” Ormai eri debole e sorridente. Ti vantavi che tutti, a Parete la tua amata città ti volevano bene, spero sia così, sei stato “Masto Mimin” per tutta la vita, molti si vantano di aver lavorato per te; scherzavo sempre dicendoti: “fai curriculum” 🙂 Non è andato quasi niente come speravamo, avrei voluto mostrarti più successi, eri orgoglioso dei miei libri, ma non mi basta. domani alle 16 sarai per l’ultima volta in quella chiesa dove sei cresciuto. Io, saluterò una stupida cassa di legno e spero, di averti più vicino di prima.”