ESCLUSIVA AVERSA, L’INTERCETTAZIONE: A Emilio Chianese si rivolgevano politici e imprenditori per parlare con il genero Alfonso Golia, sindaco di AVERSA

23 Giugno 2021 - 13:37

Apparentemente si tratta di un contenuto insignificante, per noi, per quello che abbiamo elaborato e per quello che abbiamo già scritto più volte su taluni atteggiamenti di questo sindaco a partire dal vergognoso, spregiudicato ribaltone da lui realizzato, è invece molto significativo

 

AVERSA(g.g.) Una cosa sono le contestazioni giudiziarie, altra cosa il terreno dell’opportunità. Stamattina, manco a dirlo, dopo aver affrontato il caso dell’ex sindaco di Mondragone Ugo Alfredo Conte (CLIKKA QUI) ci troviamo di fronte ad una notizia solo apparentemente diversa da quella appena citata. Spulciando un pò nel materiale di indagine sull’imprenditore trentolese-aversano Emilio Chianese, ci siamo imbattuti in un passaggio molto interessante: “La richiesta (è cancellato un nome) a Chianese di poter parlare con suo genero Alfonso Golia per una vicenda sanitaria non meglio chiarita nella messaggistica, ottenendo il numero di cellulare del politico.”

Questo il testo dell’intercettazione: “Buonasera, avrei bisogno urgentemente del numero di Alfonso per parlargli di una questione sanitaria. Grazie“. Si tratta di un messaggino. Giudiziariamente, almeno considerato nella sua identità autonoma, significa poco o nulla. Anzi, per essere proprio precisi, non significa nulla. Nell’ambito della citata opportunità significa eccome. Quante volte da queste colonne, di fronte a certi atteggiamenti del sindaco di Aversa Alfonso Golia ci siamo prima chiesti e poi, mettendoci la faccia come al solito, abbiamo affermato che la convivenza nella stessa casa o in appartamenti vicini con il suocero Emilio Chianese, gli abbia fatto decisamente male? In almeno 5 articoli.

Noi non ne ricaviamo una soddisfazione sadica dal constatare che poi da alcuni elementi oggettivi vadano a riscontrare certe nostre posizioni. Però, non possiamo non sottolineare, prima di tutto a noi stessi, poi ai cittadini di Aversa e ai lettori di questo giornale, che il sindaco Alfonso Golia non può giustificarsi rispetto a Chienese, utilizzando la categoria degli affetti familiari. Questi non si discutono. Nessuno ha mai detto, anzi abbiamo scritto esattamente il contrario, che Golia non debba stare umanamente vicino al papà di sua moglie, nel momento in cui questi è coinvolto in pesanti indagini giudiziarie, ad opera della direzione distrettuale antimafia. Mai abbiamo detto e neppure pensato che Chianese sia un reo per il Diritto,

Per carità siamo ancora alle fasi preliminari di questa inchiesta. Il discorso è un altro. Leggendo le intercettazioni in cui Emilio Chianese esprime il suo particolare “charme”, la sua particolare attitudine a risolvere certe questioni in maniera spicciativa e piuttosto arrogante, avendo avuto contatto con le sue parole impresse nell’ordinanza che condusse anche al suo arresto poi revocato dal tribunale del Riesame, ci siamo fatti l’idea di trovarci di fronte ad una persona spiacevole. Sarà un non colpevole, ma sicuramente è pregno di quella mentalità un pò mazzonara, tanto spavalda che mette sempre davanti la frase roboante che in controluce prefigura l’esistenza di uno sviluppo minaccioso di fatti e circostanze.

Questa nostra idea ce la siamo formata leggendo dalla prima all’ultima riga l’ordinanza che l’ha coinvolto, insieme ad altri soggetti, accusati da Giuseppe Giuliano, imprenditore del nord napoletano, fratello di Luigi Giuliano che si tolse la vita nel suo capannone, distrutto, a quanto pare, dai debiti. Ora, nel momento in cui leggiamo questa intercettazione apparentemente insignificante, noi siamo in grado avendo lavorato e studiato su quegli atti giudiziari di farcela diventare significativa, anzi molto significativa. Qui c’è una persona che vuol conferire con il sindaco Golia di problemi di carattere sanitario.

Desidera avere un contatto diretto e per questo si rivolge al suocero Emilio Chianese, mandandogli un messaggio. Lui ha bisogno urgentemente del numero di telefono del sindaco e sa che Emilio Chianese glielo può dare. In poche parole, quest’ultimo aveva la possibilità di decidere se dare o non dare il numero di telefono del sindaco di Aversa. E questo poteva accadere solo in quanto autorizzato da Alfonso Golia. Attenzione: era autorizzato a dare o non dare il numero di telefono del sindaco di Aversa in merito a questioni di carattere amministrativo, rispetto alle quali evidentemente non si sentiva estraneo e non si chiamava fuori come invece avrebbe dovuto fare o come invece avrebbe dovuto chiedergli il sindaco Golia anche in considerazione di tutti i problemi che il suocero, ma anche il figlio di questi, cioè il cognato di Golia, stavano attraversando con quell’assurda attività da loro svolta con l’albergo La Sosta di Teverola.

Non ci siamo, sindaco Golia: se questa intercettazione nulla significa dal punto di vista giudiziario, tanto significa dal punto di vista politico, fornendo tutto sommato una evidente spiegazione sul fatto che lei non ha avuto alcuna remora a realizzare un ribaltone con consiglieri eletti nel centrodestra, con Luciano e Francesco Sagliocco, con Federica Turco, con Giovanni Zannini, con Stefano Graziano e Marco Villano, insomma con una sfilata di personaggi che certo non si sarebbero mai posti il problema al cospetto di un Emilio Chianese di preoccuparsi dell’identità e del vissuto del loro interlocutore.