CAPUA. Il mistero dei biglietti della lotteria voluta dal comitato di Raffaele Modugno si infittisce. Non escono le cifre e sul rimborso al botteghino del Ricciardi…

26 Aprile 2022 - 15:47

CAPUA (g.g.) Noi vorremmo anche evitare dato che questa storia, in tutta franchezza ci ha anche un po’ stufati ma il problema è che continuano ad arrivarci segnalazioni di nostri lettori, per lo più capuani, su questa vicenda, ormai stucchevole, della lotteria dei 50mila biglietti, organizzata proprio nelle settimane immediatamente precedenti all’esplosione del Covid da un comitato molto ambizioso costituitosi a sua volta nello stesso periodo su per giù e che si proponeva di autofinanziarsi e automaticamente di finanziare le attività culturali e più  un generale ludico sociali che progettava di realizzare. Poi di mezzo ci si mise il Covid e sapete bene come è andata  a finire e se non lo sapete cercate nel nostro motore interno o anche in un motore di ricerca esterno le parole Raffaele Modugno, lotteria Capua etc e potrete leggere tutti gli articoli dettagliatamente dedicati da CasertaCe alla vicenda.

L’ultimo della serie è uscito circa un mese fa (clicca e leggi) e ha raccontato della sorprendente decisione dell’imprenditore Raffaele Modugno, dimessosi, si disse, irrevocabilmente diversi mesi orsono e tornato di fatto, se non formalmente in carica, nel momento in  cui ha deciso di aprire il botteghino, l’ufficio amministrativo del teatro Ricciardi, da lui comprato e gestito dal suo figliolo Gianmaria per rimborsare i biglietti venduti in quella lotteria, previa esibizione del tagliando acquistato. Ora, noi non siamo informati sul numero di persone che si sono recate a questo botteghino, anche se ci sembra piuttosto complicato pensare che chi ha comprato uno o più biglietti, 1 euro a pezzo, nel 2020 abbia conservato per due anni il biglietto in modo da ottenerne oggi il rimborso.

Però, non si può mai sapere. E il problema è proprio questo: ne noi, ne un solo cittadino capuano sa nulla di come sia andata l’operazione del rimborso, perchè Raffaele Modugno, reimpossessandosi della potestà del comitato, non ha poi dato seguito alla propria iniziativa rendendola doverosamente e visto il personaggio coinvolto anche ovviamente  trasparente.

Guardate, questa storia fa acqua da tutte le parti. E se volessimo di nuovo ritornare su tanti punti oscuri della stessa, elaboreremmo contenuti che l’autorità giudiziaria non potrebbe non approfondire a partire dalle autorizzazione previste dalla legge e non esistenti proseguendo  con una documentazione che il Comune di Capua non ha mai introitato e tante altre cose e cosine rimaste non chiarite.

Mettiamoci una pietra sopra, come si suol dire. Anche perchè, ritornando alla nostra scarsa motivazione, di cui scrivevamo all’inizio di questo articolo,  ci siamo pure stufati di raccontare cose che dovrebbero sollecitare l’attenzione e la sensibilità dell’opinione pubblica e che invece dalle nostre parti, in aree letteralmente disastrate da un punto di vista culturale e in cui latitano totalmente l’etica e la stessa identità della cittadinanza, compulsata, schiacciata dall’ incultura della sudditanza al potente o al danaroso di turno,  al contrario vengono cloroformizzate nell’enorme vasca dell’indifferenza e della insensibilità rispetto alle ragioni di un corretto rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione.

Noi non conosciamo nessun componente della famiglia Modugno e, sia detto ancora una volta, avendo visto come si muovono  e come agiscono non abbiamo alcuna intenzione di tessere alcun rapporto, ne ora e ne mai, fermo restando la disponibilità completa e trasparente ad  ospitare, se lo dovessero ritenere opportuno note di chiarimento, precisazioni o, perchè no, confutazioni dei nostri articoli.

Non li conosciamo, i Modugno.  Sappiamo per sentito dire che si tratta di imprenditori importanti e facoltosi. Dunque, ci interessa come agiscono, non a  casa loro per carità, ma nell’ambito delle relazioni materiali e immateriali, che direttamente o indirettamente, li legano al pubblico interesse o a quello che viene vanamente definito bene comune che tutti citano e in pochissimi praticano.

Questa lotteria per altro, non a caso, promossa a suo tempo in un video, da noi pubblicato, dall’allora sindaco Luca Branco e dall’allora consigliere comunale Michele Giugno, è affare di interesse pubblico. Certo, rimaniamo perplessi di fronte all’atteggiamento di un imprenditore che ci dicono  molto attivo nelle grandi opere di recupero monumentale. Scusi, dottor Modugno ma ci vuole assai per rendere pubblico questo semplice resoconto: quanti biglietti, pochi o molti che siano, ciò non è importante, sono stati venduti nell’ambito di questa lotteria e quanti importi a corrispettivo dell’ acquisto sono stati restituiti?

Punto, che ci vuole? Eppure, scriviamo da mesi e questa cosa sembra una montagna impossibile da scalare e da conquistare.

Mettiamo che siano stati venduti 500 dei 50 mila biglietti stampati e siano stati restituiti soldi corrispondenti a 100 biglietti. I 400 euro incassati e non restituiti, che fine hanno fatto? Esiste ancora, almeno nominalmente questo comitato che a un certo punto ha annunciato il suo autoscioglimento? Oppure le cifre sono altre e i soldi incassati sono stati tutti restituiti? Occorre un resoconto, semplice e banale come quello che può redigere in tre minuti  un qualsiasi bancone dell’ultima sagra di paese. Noi,  quando avremo un po’ di tempo, ritorneremo a parlare di questa cosa, forzando,  nuovamente, in nome della buona creanza la noia che comincia a percorrerci quando semplicemente ci pensiamo perchè  non crediamo che una persona tanto importante e facoltosa come Raffaele Modugno possa perdersi per 500 o 1200 euro.  L’unico motivo per il quale questi si rifiuta in pratica di fornire le cifre, può essere rappresentato da un autostima smisurata, in un super ego  che non contempla l’idea che ci possa essere qualcuno, un cittadino o un giornale che possa porgli delle domande nel momento in cui lui ha svolto una funzione di interesse pubblico. Eppure ci dicono che Raffaele Modugno abbia girato tutto il mondo ed è, quindi, un uomo di mondo. Sa bene, allora, che ad esempio, negli Stai Uniti  più uno è potente e più uno è ricco e più deve dare spiegazioni, spesso addirittura anche dalla sua vita privata, all’opinione pubblica, che li esiste, e che al potente “gli fa il mazzo” rendendolo rapidamente (im) potente.

E allora probabilmente Modugno considera Capua e i capuani robetta non degna neppure di essere considerata come lo stinco di un cittadino normale.

Deve essere questo perchè altre spiegazioni plausibili non ce ne sono.