LE FOTO CASERTA. Viaggio nei dintorni della Reggia tra degrado e bivacco, mentre l’aiuola della Flora…

13 Luglio 2018 - 15:03

CASERTA – (Pasman – Prima Parte) Vogliamo riportare oggi i nostri lettori alla città ed alla Reggia vere, dato che in questi giorni vengono propinate loro, dalla predominante ed acquiescente informazione locale, quelle false della propaganda più smaccata, che le esalta insensatamente per i tradizionali spettacoli di stagione che ospitano (peraltro, pensati altrove e largamente sovvenzionati, quando di un certo rilievo), dimentica del peggio che domina incontrastato al museo come nel capoluogo.

Caserta e il suo monumento si rispecchiano, in questo, l’una nell’altra.

Piazza Carlo III, lo stancamente e falsamente ripetuto biglietto da visita della città, continua ad essere fuori controllo, se, l’altra sera, era uno scorrervi di motorini e se i bivacchi di chiunque possono avvenire senza colpo ferire. La compagnia di Rom che da anni vi stanzia in corrispondenza del Royal Hotel ha fatto gli aggiustamenti logistici necessari a starvi in questi mesi di sole cocente, allestendo tende di fortuna e stuoie per stendersi e con il corredo di buste, pacchi e bagagli. Podisti, amanti della tintarella, ciclisti nelle diverse varianti (ora, anche quelli delle biciclette con i copertoni raddoppiati), appassionati di calcio e calcetto, locali e stranieri, nonché i cinofili, agiscono con perfetta nonchalance.

L’atteggiamento risulta talmente inveterato che gruppi amatoriali non esitano a darsi pubblicamente appuntamento sul posto per la pratica della loro disciplina sui prati della piazza monumentale, per i quali – ma che importa – vigerebbe una ordinanza comunale che vieta persino di attraversarli, comminando anche sanzioni piuttosto severe. A volte si è trattato del lancio delle lanterne cinesi; questa volta, di un corso di Nordic Walking, traslocato in clima torrido.

L’annuncio pubblicato dai promotori del corso di Nordic Walking.

Fa ridere, allora, la recente ordinanza sindacale (la n.39) che istituisce il divieto di bivacco nella piazza e nelle strade del borgo della Vaccheria, che si è incapaci di far osservare per la piazza storica vanvitelliana. Resterà certissimamente l’ennesima grida spagnolo-casertana.

La cura del verde, pure tentata, non è evidentemente il nostro forte. A guardare il datario floreale dell’aiuola prospiciente la Flora, ripristinato dopo anni dalla sua adozione da parte della giunta di Luigi Falco, le piantine colorate che dovrebbero disegnare giorno, mese ed anno sono stecchi che assomigliano ad imprecazioni di fumetti (#//””== !!).

L’aiuola davanti ai giardini della Flora.

Se lo pseudo ornamento costa qualcosa alle casse comunali, ci auguriamo che gli uffici tecnici contestino immediatamente alla ditta incaricata l’effetto deprimente, per non trovarci a pagarlo al livello della Riviera dei Fiori ligure.

Quanto all’invasione dei marciapiedi da parte dei locali e dei bar prossimi al Palazzo Reale, essa è ormai totale.

E l’amministrazione comunale ha scelto, con logica più che dubbia, di traccheggiare, lasciando languire il problema, che invece, per la sua elementarità, potrebbe e dovrebbe  essere risolto in quattro e quattr’otto, tracciando a terra delle strisce degli spazi occupabili o delimitandoli con semplici elementi divisori. Cosicché, in assenza di adeguati controlli e nonostante le chiusure pure inflitte ad alcuni esercizi, che evidentemente non fanno né caldo né freddo e che non ci sembra siano state sinora eseguite, i gestori piazzano tavoli e sedie ovunque, badando ai propri affari.

E chi deve passare, si arrangi ! A giustificare tale inerzia si invoca da mesi e mesi, davvero senza credibilità, un protocollo di intesa con la Soprintendenza a.b.a.p. territoriale, sempre in via di perfezionamento, il quale si suppone come dirimente. Ma in tal modo si finge di non capire che a voler largheggiare, questa, a tutela del particolare contesto storico ed artistico ed in base ai suoi vincoli normativi ed gli orientamenti da seguiti, al più potrà consentire l’occupazione della metà dei marciapiedi e null’altro si potrà sperare. Il fatto è talmente ovvio per chi è addentro alla materia che viene il dubbio che si sia scelto, da parte della compagine comunale, di lasciare campo libero ai gestori interessati, per garantire loro i massimi guadagni propri della stagione. Siamo al più classico fare lo scemo per non andare in guerra.

In questo quadro non è da meno la Reggia, come vedremo nella seconda parte di queste brevi considerazioni. Al seguito, dunque !