TRUFFE MILIONARIE. Un noto centro sanitario polispecialistico coinvolto direttamente nella truffa dei falsi certificati. TUTTI I NOMI e le circostanze
9 Dicembre 2024 - 13:42
Abbiamo estrapolato, nelle possibilità che ci concede le legge Cartabia, i capi d’imputazione provvisori che vanno dal 22 al 28. Oltre alla titolare del centro emerge la figura di una 40enne di Casal di Principe (anche per lei al pari dell’imprenditrice è stato chiesto l’arresto) diventa come Giovanni Goglia ossia una specialista che si sottopone a visite con documenti di identità di altre persone consenzienti e pure loro indagate
CASAL DI PRINCIPE/TRENTOLA DUCENTA – La caratteristica dei capi d’imputazione provvisori relativa ad 10 anni o quasi di truffe perpetrate nei confronti di decine e decine di compagnie assicurative per falsi incidenti stradali è costituita dal fatto che nella circostanza esiste, secondo il pubblico ministero Gerardina Cozzolino, della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha realizzato questa indagine insieme ai carabinieri del reparto investigativo del gruppo di Aversa, si registra il coinvolgimento diretto di una struttura sanitari, a per altro anche abbastanza nota.
Mentre sugli altri capi d’imputazione provvisori l’accusa riguardava singoli medici o singoli infermieri dell’ospedale di Maddaloni, di Marcianise, della clinica della Salute di Santa Maria Capua Vetere stavolta ad essere indagata con tanto di richiesta di arresto in carcere è Mariangela Masella, 51 anni di Napoli, titolare e gestore di fatto del centro Albatros di Trentola Ducenta. Ma la struttura dei presunti comportamenti criminali e l’elenco di chi tra i capi d’imputazione provvisori che vanno dal 22 al 28 va spiegata con un minimo di gradualità ponendo come premessa il nome della cooprotagonista delle citate attività ossia Adriana
Adriana Mottola, l’11 novembre del 2019, si reca al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Napoli dove attesta falsamente di chiamarsi Angela Melillo, la quale a sua volta aveva consapevolmente fornito i suoi documenti, e dichiara un falso incidente con lesioni certificate e una prognosi di 30 giorni ingannando il medico dell’ospedale ad emettere falso certificato. Ma per un medico ingannato c’era un medico complice come nel caso del dottore Andrea Cipullo, medico presso la clinica della salute di Santa Maria Capua Vetere, dove anche Adriana Mottola, così come fatto precedentemente da Giovanni Goglia, incontra la disponibilità, la complicità del medico il quale in data 20 novembre 2019, 10 dicembre 2019, 30 dicembre 2019 e 24 gennaio 2020 certifica per ben 4 volte lesioni personali, a seguito di un fantomatico incidente, per Angela Melillo.
Quasi sicuramente il dottor Andrea Cipullo ha bisogno, però, di accompagnare i suoi certificati, in favore di Angela Melillo, a documentazione radiografica. E’ così che il giorno 9 dicembre 2019 (il giorno dopo il dottor Cipullo redige certificato) e il giorno 23 dicembre (anche in questo caso il giorno successivo il medico della clinica della salute di Santa Maria Capua Vetere, Andrea Cipullo, redige certificato) è il centro Albatros di Trentola Ducenta nella persona del medico Giuseppe De Santis e del tecnico radiologo Mario D’Angelo unitamente a Mariangela Masella, intestataria e gestore di fatto del centro, a rilasciare esami diagnostici intestati ad Angela Melillo che andranno a costituire punto fermo per le certificazioni, successive, rilasciate dal dottor Cipullo e permetteranno successivamente il 30 marzo del 2020, ad Angela Melillo, di essere risarcita della somma di 7500 euro dalla società Assicurativa Allianz con sede a Torino.
Tra gli indagati a piede libero nei capi d’imputazione che vanno, come già scritto sopra, dal 22 al 28 segnaliamo quello di Angela Melillo e Salvatore Letizia e Giuseppe De Angelis