CAPUA. Fioccano già le multe ai cittadini per la raccolta differenziata. Leggete bene e vi spieghiamo perché sono una vergogna e un’ingiustizia firmata Villani-Nocerino
23 Gennaio 2025 - 17:19
PRIMA PUNTATA. Vi presentiamo le due criticità iniziali facendovi solo cenno ad altre questioni che stiamo studiando assiduamente dal capitolato e dal contratto con l’impresa titolare del servizio
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CAPUA – (g.g.) Ci risulta che negli ultimi giorni, probabilmente da qualche settimana, i vigili urbani di Capua stiano esercitando un’azione di controllo formale, ufficiale, sulle modalità attraverso cui i capuani stanno effettuando lo sversamento dei rifiuti domestici e commerciali nel rispetto delle necessità della raccolta differenziata che è partita nel gennaio del 2024, ossia da 12 mesi, ma che solo adesso starebbe dando seguito, secondo l’impostazione e secondo i segnali dati dall’amministrazione comunale, all’esecuzione piena dell’offerta, formulata dalla Ciclat, ossia dal consorzio che si è aggiudicata la gara, e che ne realizza i contenuti attraverso la consorziata Czeta nel settembre del 2023.
A dimostrazione che noi di CasertaCe siamo gente seria e che non inseguiamo nessun intento persecutorio, durante questo anno, pur seguendo da lontano le vicende della differenziata e pur impegnandoci in uno studio approfondito del capitolato e del contratto conseguente, non siamo intervenuti, perché ritenevamo e riteniamo garantire all’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Adolfo Villani, un periodo di collaudo e soprattutto una valutazione riguardante il piatto pieno ossia l’entrata sulla scena di tutto ciò che l’impresa titolare del servizio si era impegnata a porre a disposizione dei cittadini capuani per un corretto esercizio della raccolta differenziata.
A dire il vero, qualcosa avremmo già da dire sulla piena rispondenza tra quello che fu scritto a suo tempo nel capitolato, tra ciò che è stato scritto poi nel contratto e tra quello che infine si sta realizzando in questi giorni.
Ma questo è un discorso un po’ più complesso su cui stiamo lavorando, come sempre molto seriamente, leggendo sillaba per sillaba il citato capitolato e il citato contratto.
Dunque dovrete aspettare un po’ di tempo per leggere qualcosa in proposito.
Questo è un articolo di incardinamento tutto sommato sulle cose fondamentali. Insomma, serve per partire.
Sempre in questi giorni abbiamo avuto la possibilità di leggere il pensiero dell’assessora al ramo cioè all’ecologia e ai rifiuti, Rosaria Nocerino. In sintesi, ma il testo del suo intervento della discussione social lo pubblichiamo integralmente in calce all’articolo, la Nocerino afferma che questo è un momento storico, decisivo per Capua. Una sorta di spartiacque per stabilire se questa è una città civile oppure incivile. Su questi temi, la Nocerino, afferma che lei non mollerà di un centimetro nell’attività di apostolato, finalizzato a convincere i cittadini dell’assoluta importanza di una differenziata fatta bene. Rivendica anche il risultato di un 50% che però è altro argomento un po’ complicato da trattare ma che noi tratteremo ugualmente spiegandovi perché questi numeri sul raggiungimento di determinate aliquote della raccolta di qualità sono fondamentalmente campati in aria
Dato all’assessore Nocerino quel che dell’assessore Nocerino e del suo diritto di espressione, passiamo a trattare un paio di questioni che, a nostro avviso, rendono oggi la partenza effettiva della raccolta differenziata a Capua una falsa partenza
Per capirci, la Czeta usa un sistema rudimentale e superato. Non dei contenitori assicurati da un badge o comunque pronti a ricevere buste piene e contrassegnate da un Qr Code ma contenitori piuttosto malfermi che il codice, alfa numerico, lo recano sul coperchio
Cerchiamo di semplificare con un esempio: io residente nella città di Capua, faccio il mio dovere e il giorno stabilito ossia il lunedì sera espongo i contenitori, con la frazione determinata ossia quella della carta e del cartone. Mettiamo che di lì passi un buontempone o ci sia un vicino di casa dispettoso il quale, più o meno furtivamente, si avvicina apre quel contenitore e ci ripone gli avanzi di una frittata di maccheroni o delle melenzane a funghetti o anche un uovo di carnevale, marcio.
A dire il vero, questo non scomporrebbe più di tanto gli operatori della Czeta che a quanto pare, siamo in attesa di ricevere qualche scatto rivelatore, quando vedono queste cose, trasformano la raccolta differenziata in raccolta nemmeno indifferenziata, ma in una raccolta tal quale, quella che si faceva una volta quando tutto finiva in discarica. E già questo significa far arrivare allo Stir di Santa Maria Capua Vetere destinato a ricevere le frazioni secche dei rifiuti per avviarle al termovalorizzatore, monnezza altamente contaminata.
Dall’operatore tal quale passiamo ad una scena diversa: sul posto arriva un vigile o una vigilessa urbani. Apre quel contenitore e vede che, oltre alla carta e cartone ci sta anche la frittata di maccheroni, le melenzane a funghetti e, nel momento in cui ci siamo distratti in questa narrazione c’è passato anche uno con una bella paletta con conseguente sorpresina di una bella cacca di cane.
Il vigile o la vigilessa, utilizzando il lettore per il codice alfanumerico stabilirà che Gianluigi Guarino è stato altamente negligente nella sua raccolta differenziata ed eleverà una salta multa da recapitare poi alla sua abitazione.
Domanda al sindaco Adolfo Villani e alla assessora Rosaria Nocerino: questo che abbiamo raccontato può succedere potenzialmente? Noi vi diciamo che succede sicuramente perché lo abbiamo già verificato. Ciò significa che un fondamento del meccanismo della raccolta differenziata capuana è totalmente inapplicabile, una vera cofecchia perché ai tempi d’oggi le sanzioni si sviluppano attraverso l’immissione di tre possibili dispositivi: i citati badge, i codici sulle buste che sono l’unico strumento per valutare il comportamento di un cittadino e ancora con le fototrappole. L’intelligente combinazione di questi tre strumenti rende applicabile, gradualmente, un sistema di regole a cui associa re un apparato sanzionatorio.
Se non hanno capito come funziona, ce lo spieghiamo noi come devono fare al signor Villani e alla signora Nocerino.
Seconda e ultima questione, almeno per questa prima puntata di oggi. La raccolta differenziata si innesta a Capua in una situazione molto critica sul fronte del gettito fiscale. Solo il 43% dei cittadini paga la Tarsu e, aggiungiamo noi, meriterebbe una migliore qualità complessiva della filiera dei rifiuti a partire proprio oggi dalla raccolta differenziata. L’altro 53% ossia la maggioranza dei cittadini capuani, non paga la Tarsu. Per cui, ognuno di loro è un evasore fiscale. Poi, se allarghiamo il discorso alle centinaia forse migliaia di immigrati, gestiti a peso d’oro dalle solite cooperative, Irene e dintorni con cui, naturalmente l’assessora i servizi sociali, nonché vice sindaca, nonché titolare dell’omonimo bar Marisa Giacobone, si è subito intesa a meraviglia arriviamo ad un numero molto più alto che dovrebbe modificare, e non di poco, il rapporto tra il 47% di quelli che pagano e del 53% di quelli che non pagano portandolo magari ad un 70%. Dove si stanno sviluppando dei grumi di tensione de di protesta già visibili è soprattutto nei condomini. Chi si incazza, ovviamente, sono quelli che pagano perché poi nelle aree multi abitative l’assoluta inconsistenza dei contenitori provoca conseguenze ancora più gravi di quelle che si determinano in altre aree. Perché non solo sono permeabili e quindi in grado di determinare sanzioni ingiuste ma sono anche largamente insufficiente così come spiegheremo nella prossima puntata. Nei condomini tutto viene amplificato maggiormente e già si assiste allo spettacolo moto poco edificante mi monnezza sparsa in ogni dove, fuori da questi ridicoli contenitori e alla mercé di cani, di intemperie e chi più ne ah più ne mette.
Per il momento, ma solo per il momento, ci fermiamo qui dandovi appuntamento alla seconda puntata