CASERTA. Truffe agli anziani: le riflessioni di un ex questore e la situazione nella città capoluogo
17 Marzo 2025 - 10:55

Caserta – Ospitiamo ancora una volta, dopo lo scorso suo intervento sulla recrudescenza dei furti in abitazione che si registra nella provincia, l’ex questore Natale Argirò. In questa occasione l’alto funzionario di polizia casertano, che ha retto le Questure di Benevento, Reggio Emilia e Trieste, si sofferma sul fenomeno delle odiose truffe agli anziani, con particolare riguardo a quello che si fa – o meglio, che non si fa – nel capoluogo.
L’INTERVENTO
TRUFFE AGLI ANZIANI. L’ODIOSO FENOMENO SNOBBATO DAL COMUNE DI CASERTA. SAREBBE INTERESSANTE SAPERE CHE FINE HANNO FATTO I FONDI RICEVUTI L’ANNO SCORSO DALLA PREFETTURA.
Nella trappola del falso incidente al figlio sono caduti in molti negli ultimi tempi e fra loro, nei giorni scorsi, a Roma anche l’ottantenne poetessa Gemma Bracco, moglie di Paolo Baratta, già ministro dei Lavori Pubblici nei Governi Amato, Ciampi e Dini.
La notizia ha fatto molto scalpore perché, dopo essere stata raggirata, una volta in casa i truffatori si sono trasformati in rapinatori e con violenza e minacce sono riusciti a derubarla per un totale di tre milioni di euro tra gioielli, orologi, sterline d’oro e oltre 25 chili di argenteria. Invero, Polizia e Carabinieri fanno la loro parte con un’opera incessante di prevenzione, ed è di pochi giorni fa la notizia riportata dal Mattino che i Carabinieri sono saliti in cattedra a Caserta nella sede dell’UNITRE per spiegare il fenomeno ad una trentina di anziani e alcuni Commissariati di Polizia hanno avviato analoghe iniziative.
L’arresto dei responsabili di queste truffe è comunque difficile, nonostante le nuove misure introdotte dal Governo che ha dedicato un nuovo comma alla specifica ipotesi di truffa aggravata, sanzionata più gravemente in modo da consentire l’applicazione della misura cautelare in carcere e l’arresto in flagranza.
Mentre l’attività investigativa è ostacolata dallo stesso comportamento delle vittime. Infatti, spesso la truffa subìta non viene denunciata perché le persone anziane, o non ricordano, oppure quando si accorgono d’essere state prese in giro al punto d’aver ceduto danaro e gioielli di famiglia, hanno il timore e la vergogna di riferirlo ai loro cari. Nascondono l’accaduto e spesso lo rimuovano addirittura dalla propria mente, agevolando, peraltro, in tal modo l’espandersi dii questo particolare crimine.
Tuttavia, grazie ai Carabinieri di Genova, sono state eseguite pochi giorni fa ben 29 misure cautelari tra Napoli, Torino e anche qui a Caserta, ove l’organizzazione operava con la tecnica del finto maresciallo. A questo punto è lecito chiedersi: cosa fa la nostra amministrazione comunale per proteggere i cittadini più deboli?
È noto che la Polizia Municipale di Caserta è risultata aggiudicataria, già da diversi mesi, di un nuovo e cospicuo finanziamento di alcune decine di migliaia di euro da parte del Ministero dell’Interno, proprio per la “prevenzione e il contrasto delle truffe agli anziani”.
Il Progetto, presentato l’anno scorso dal Comune alla Prefettura di Caserta (allora PrefettoCastaldo) per ottenere detto finanziamento pubblico prevede una serie di iniziative che sulla carta, (per ora) purtroppo solo sulla carta, avrebbero dovuto tutelare gli anziani dai raggiri in questione, tra le quali la costituzione, presso il Comando Polizia Municipale, di un Centro per l’informazione e l’ascolto degli stessi e quindi per la loro diretta protezione da questo odioso fenomeno.
Prevista anche la sensibilizzazione delle persone più fragili attraverso apposite brochure da distribuire capillarmente in città, ed ancora convegni, con il coinvolgimento di tutte le Istituzioni per formare un argine contro la criminalità operante in questo delicato settore.
Ebbene, passano i mesi, aumentano i truffati ma il Progetto della Polizia Locale per la loro tutela va a rilento se non è ancora chiuso in qualche cassetto del Comune!
Allora chi ne ha la responsabilità vuole intervenire o si aspetta che anche qui a Caserta una qualche truffa si trasformi in una tragedia? Il Sindaco è notoriamente molto sensibile a questo argomento perciò sono sicuro che interverrà con tutta la sua autorevolezza.
Personalmente ritengo che i fondi messi a disposizione del Governo per contrastare questo “particolare” fenomeno siano insufficienti, così come le stesse procedure di acquisizione andrebbero modificate.
Allo stato, ad esempio, per tutto l’anno viene accreditata alla Prefettura una somma X di danaro da destinare ad un Progetto di prevenzione delle truffe. L’aggiudicatario dovrebbe essere il Comune o altro Ente che presenta un Progetto più convincente e soprattutto innovativo, che non sia la fotocopia dei Progetti precedenti come avviene di solito.
E gli altri 103 Comuni della provincia di Caserta come possono difendere i loro cittadini non più giovani? Credo che debba intervenire la Regione, integrando i fondi statuali con i contributi regionali per azioni e Progetti in materia di sicurezza urbana a polizia locale.
Ma non succede.
Insomma, Stato e Regioni dovrebbero dialogare di più e prendere coscienza che questo deprecabile fenomeno, che in Italia conta circa 70 vittime al giorno, va combattuto con la formazione e l’informazione delle potenziali vittime e che per far questo occorrono tanti ma tanti soldoni per intervenire in tutte le realtà maggiormente frequentate dai vecchietti, Uffici Postali, Chiese, Circoli, ecc. e per raggiungerli con appositi consigli, con un Vademecum antitruffa, presso le loro abitazioni, magari unitamente alle bollette di acqua, luce, gas, Imu e Tari, e se necessario anche con un supporto psicologico. Non mi aspetto alcuna risposta.
Caserta, 15 marzo 2025 Dott. Natale Argirò già questore