Tutto come previsto: nominata la COMMISSIONE DI ACCESSO al Comune di ARIENZO
22 Settembre 2025 - 14:42

Anche in questo caso dobbiamo ripetere ancora un concetto che dovrebbe essere noto, almeno al nostri lettori più attenti: il diritto e la procedura penali sono una cosa, mentre il diritto e la procedura amministrativi sono un’altra cosa. I rapporti stretti tra il sindaco Guida e Nicola Ferraro, condannato definitivamente per camorra, sono conclsmati e costituiscono la base del sospetto di infiltrazione camorristica. Il Riesame di è occupato solo dei motivi cautelari, è tale altre cise, sulla liberazione di Guida dai domiciliari, la Dda presenterà ricorso in Cassazione
ARIENZO (g. g.) – 19 Nel comunicato che pubblichiamo integralmente in calce a questo breve articolo, la Prefettura ufficializza quello che era prevedibile accadesse: l’invio di una commissione d’accesso al Comune di Aghienzo.
Il fatto non deve stupire e non è in alcun modo in contraddizione con la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli di liberare dai domiciliari il sindaco Giuseppe Guida. Le procedure, infatti, sono diverse.
Una cosa è il diritto penale, altra cosa è il diritto amministrativo. L’infiltrazione camorristica, per essere considerata un elemento che può portare anche allo scioglimento di un’amministrazione, non deve necessariamente manifestarsi con le modalità che portano all’incriminazione di una o più persone all’interno di un Comune. Sono sufficienti elementi sintomatici, indizi che facciano ritenere l’esistenza di un condizionamento. È dunque questione diversa.
Nel momento in cui si è accertato che il sindaco Peppe Guida intratteneva un rapporto diretto e confidenziale con Nicola Ferraro, uomo condannato in via definitiva per reati di camorra, si sono già determinate le condizioni per una commissione d’accesso incaricata di verificare se sussistano o meno i presupposti per lo scioglimento dell’amministrazione per infiltrazioni camorristiche.
Questo, al di là del percorso penale, rispetto al quale tuttavia il Pubblico Ministero e la DDA non si sono arresi alla decisione del Tribunale del Riesame, che intendono impugnare presso la Corte di Cassazione, con la concreta possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio a carico di Peppe Guida. Dunque, ciò che era prevedibile è accaduto.
Ovviamente, come spesso capita nella Prefettura di Caserta, questa sembra procedere al traino della magistratura inquirente e difficilmente assume decisioni fondate su elementi concreti, documentali e documentati, come dimostra il caso di Santa Maria a Vico: qui la DDA ha ancora in corso un’inchiesta, ma, pur in presenza di intercettazioni che attestano in modo evidente il rapporto tra il sindaco Andrea Pirozzi e soggetti legati alla criminalità organizzata (connessi anche al 41-bis), la Prefettura non ha ritenuto di adottare un provvedimento analogo a quello assunto nei confronti di Arienzo, pur avendone facoltà e possibilità.