CASERTA. Evviva “l’Assessore a Trenitalia”. Il Prof. Pica si fa rimborsare anche i centesimi dei biglietti ferroviari

14 Settembre 2018 - 11:31

CASERTA – Il Prof. Federico Pica nasce come Assessore alle Finanze ed al Bilancio del Comune di Caserta in quanto dentro ad una filiera di preferenze targate Vincenzo De Luca.
Seppur un po’ sommaria, la ricostruzione dei fatti è sostanzialmente aderente alla realtà: Carlo Marino si reca a Napoli subito dopo aver vinto le elezioni ed in nome di quella chimera inafferrabile che chiamano filiera politico-istituzionale chiede al suo ‘superiore’ se ha qualche nome prestigioso da inserire nella Giunta Comunale di Caserta.
“Per la miseria se ce l’ho. Anzi, ti do il meglio della famiglia visto che io a Napoli ho nominato la Prof.ssa D’Alessio quale Assessore Regionale alle Finanze, vissuta anche in simbiosi, in funzione dell’autorità accademica del marito Federico Pica, che potresti nominare nel tuo comune.”
Come capita spesso, i professori sono bravi ed autorevoli solo quando operano nel recinto del loro pollaio. Ciò è accaduto a tutti i livelli, quando docenti universitari o componenti dell’accademia hanno assunto ruoli politici e di governo.

Lidia D’Alessio ed il marito Federico Pica

Qualche mese fa, con una Regione nel caos contabile, incapace ancora oggi di approvare il rendiconto di bilancio sia del Consiglio che della Giunta, De Luca non solo ha cacciato la D’Alessio, ma non l’ha voluta neppure salutare. Cosa che si evince oggettivamente dall’amareggiata lettera che la Prof.ssa ha scritto dopo il rimpasto della scorsa primavera.
Per Carlo Marino, invece, il Professore è bravo ed efficiente. E soprattutto è un contemplatore. Ha creato un feeling perfetto, baasato chissà su cosa, con il Dirigente facente funzioni Girolamo Santonastaso. Insieme hanno organizzato una lunga seduta di contemplazione dinanzi a quel riequilibrio di bilancio fallito che ha determinato il secondo dissesto.
Il Prof. Pica però ha dimostrato di essere un economista di straordinario valore. Pensate un po’ che una sua piccola defaillance, accusata a luglio, è prontamente rientrata nella sua ultima manovra di bilancio.
I lettori di CasertaCe conoscono bene l’identità delle manovre di bilancio del Prof. Pica. Precise, econometricamente infallibili.
Prendo il treno a Napoli due volte a settimana. Arrivo a Caserta. Sto quattro o cinque ore al Comune e me ne rientro ancora in treno a Napoli. Alla fine del mese presento copia dei biglietti ed incasso il giusto rimborso. A luglio il Prof. aveva dimenticato nel comodino un paio di ricevute.
Lesto, forse grazie anche alla sua signora che ora ha meno da fare, li ha ritrovati e con solerzia teutonica li ha portati allo sconto. Nella determina in questione gli viene riconosciuto un rimborso complessivo di 85,30€. E questa cosa dura ormai da più di due anni.
Ora, non c’è nulla di illegale in questa rivendicazione. Però, di fronte all’invisibilità, all’evanescenza, al ‘non pervenuto’ quotidiano di questa sorta di ufo arrivato da Napoli, constatare che l’unico segno di sè lo dà attraverso queste richieste di rimborso, onestamente fa cadere le braccia e la dice lunga sul grado di motivazione, di entusiasmo, di genuina passione con cui ha abbracciato questo suo compito.
Ma per Carlo Marino, a differenza di ciò che ha pensato Vincenzo De Luca, il quale conserva, almeno, un po’ di animus pugnandi, tutto ciò va più che bene.

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Determina 1292-18