Il CLAN DEI CASALESI a S.FELICE A CANCELLO. Ecco i tre a giudizio con rito abbreviato. Il destino di Pasquale De Lucia, della Di Giunta e di altri 3

28 Settembre 2018 - 17:14

SAN FELICE A CANCELLO – La maxi udienza preliminare sulle presunte infiltrazioni del clan dei casalesi nel sistema degli appalti nella zona industriale di San Felice a Cancello, volge alla conclusione. A metà ottobre, l’avvocato Abet, che da poco ha acquisito la delega per la difesa dell’ex sindaco Pasquale De Lucia, discuterà la posizione del suo assistito.

Nella giornata odierna, invece, sono intervenuti gli avvocati di tutti gli altri imputati, sui quali pende la richiesta di rinvio a giudizio, da parte della dda di Napoli, rappresentata in aula dal pubblico ministero Maurizio Giordano, principale protagonista dell’indagine, che portò all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare, attraverso la quale furono arrestati Pasquale De Lucia, l’ex consigliera comunale di Castel Volturno Rita Di Giunta e molti altri. Questa ordinanza colpì anche Antonio Zagaria, fratello di Michele Zagaria e presunto uomo di azione e trait d’union tra il clan dei casalesi e il comune di San Felice a Cancello.

Di ufficiale c’è solo il via libera al processo con rito abbreviato per l’ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale Felice Auriemma, per l’ex segretario comunale Alfredo Pane e per Costantino Capaldo. Tutti e tre sono assistiti dagli avvocati Federico Simoncelli, Giuseppe Stellato e Renato Jappelli.

A metà ottobre, come scrivevamo prima, la decisione, pressochè scontata, che porterà al rinvio a giudizio, con rito ordinario e dunque con processo che si celebrerà nel tribunale di Santa Maria Capua Vetere (l’abbreviato si farà a Napoli davanti allo stesso gup di oggi, Attena), dei già citati Pasquale De Lucia, Rita Di Giunta e Antonio Zagaria e, inoltre, di Clemente Biondillo,

ex consigliere comunale di San Felice, di Oreste Fabio Luongo, ex consigliere comunale di Casal di Principe, di Alfonso Giuseppe Di Giunta, padre di Rita.