CASERTA. Il comune prima fa il buco e poi scappa. Messa in vendita la quota in un Consorzio dove non ha mai pagato

23 Novembre 2018 - 18:40

CASERTA (luigi vincenzo repola) – Nel redigere il bilancio consolidato, il comune di Caserta non ha inserito nel rendiconto della quota azionaria del comune nell’Asi e nel Consorzio Innovazione e Sviluppo della Provincia di Caserta, pari, quest’ultima, al 15,91%. Su casertace.net, abbiamo denunciato la cosa in tempi non sospetti ben prima che venisse redatto, poche settimane fa, il bilancio stabilmente riequilibrato, atto dovuto per ogni ente che dichiara il dissesto finanziario (LEGGI QUI LE ULTIME). Il bilancio consolidato non fu mai approvato ma, lunedì 19 novembre, il consiglio comunale ha votato favorevolmente quello stabilmente riequilibrato.

La partecipazione al Consorzio Innovazione e Sviluppo, come abbiamo detto più volte, non è stata rendicontata nel bilancio consolidato del comune, grave inadempienza poiché, non solo mancano le quote ma, considerando che il bilancio del Consorzio si è concluso in passivo, il comune deve versare circa 8.400 euro come sua quota-parte per ripianare il debito. Perdita non segnalata all’interno del bilancio. Un atto pubblico con una

falsa attestazione delle perdite dell’ente, già in dissesto. Adesso, la giunta del comune di Caserta prova a salvare il salvabile, deliberando la volontà di proporre la recessione dal Consorzio Innovazione e Sviluppo in consiglio comunale.

La sorpresa è che, dopo averla dimenticata nel bilancio consolidato, al comune di Caserta si sono ricordati di avere quote in questo Consorzio. Piuttosto misteriosa l’affermazione presente in delibera, firmata dal sindaco Carlo Marino e dal segretario Luigi Martino, che Caserta detenga in questo Consorzio “l’unica partecipazione“, non menzionando l’Asi, nel quale il Comune ha una quota del 4%, che se consideriamo la perdita di circa un milione richiederebbe un appostamento in bilancio di 40mila euro.

Ma si sa, al comune di Caserta spesso ci si dimentica di quote e consorzi, soprattutto in caso di debiti. Questo passaggio, la recessione, con tentata vendita, delle quote è una atto dovuto e un unicum nella storia del Consorzio. Al momento, il comune di Caserta, non ha mai versato un euro e ha un debito non di molto inferiore ai 50 mila euro. Praticamente fa il buco e se ne va.

Nell’atto, il tentativo di trovare un acquirente della quota, pari a 16 mila euro, non tiene conto che il comune di Caserta non ha pagato delle quote al Consorzio Innovazione e Sviluppo. Un valore a cui vanno aggiunti quindi anche i debiti. A questo punto aspettiamo il consiglio comunale, sperando che non sia l’ennesimo, banale proforma.

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