Sangue infetto all’ospedale di CASERTA. Più di 1 milione di euro di risarcimento agli eredi

30 Gennaio 2019 - 13:25

CASERTA (red. cro.) – E’ morta a 67 anni in seguito a delle trasfusioni di sangue infette durante i suoi 5 giorni di ricovero presso l’ospedale civile di Caserta.
Gli eredi della signora di Caivano si sono rivolti all’avvocato Renato Mattarelli, il quale si è già occupato di casi analoghi come questi, e per loro è previsto un risarcimento, pagato dal Ministero della Salute, pari a 1 milione di euro oltre a circa 50 mila euro di interessi legali.

Lo ha stabilito il tribunale di Roma (Giudice Dott.sa Assunta Canonaco) con la Sentenza n. 2176 del 30 gennaio 2019 secondo cui <<…deve ravvisarsi, anche con riferimento all’epoca delle trasfusioni originanti la presente controversia (giugno 1983), una responsabilità del Ministero della salute per aver omesso, o comunque ritardato, l’adozione di cautele già conosciute alla scienza medica, il cui impiego avrebbe evitato o quantomeno ridotto sensibilmente il rischio di contagio anche per il virus HCV, che ancora non era stato esattamente identificato, e per avere tenuto un comportamento non diligente nei controlli…>> .

La morte della 67enne per sangue infetto e la sentenza che ha accertato la colpevolezza del Ministero della Salute e indirettamente dell’Ospedale di Caserta, si innesta nel noto periodo dello cd. “Scandalo del Sangue infetto” che ha provocato una vera e propria epidemia e una strage viste le migliaia di decessi e le centinaia di migliaia di pazienti contagiati dal virus letali fra cui il virus dell’epatite B e C nonché dellHIV e aids.