CAMORRA A SAN CIPRIANO. Nell’autoclave-Santa Barbara, trovati anche caricatori di armi da guerra. Perchè Mario Pagano…

13 Maggio 2019 - 17:30

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Cominciamo a dare qualche ulteriore informazione, non ancora emersa dai comunicati degli ultimi giorni, sui provvedimenti di custodia cautelare in carcere, notificati a Corrado De Luca, braccio destro di Antonio Iovine, detto o’ninn e a Davide Diana che fino ad ottobre scorso era un idraulico insospettabile del paese, successivamente è divenuto, proprio per effetto di un primo arresto, subito il 27 ottobre, l’armiere del clan.

C’è anche un terzo destinatario del medesimo provvedimento. Ma i primi due, cioè quelli che abbiamo citato, in carcere si trovavano già e dunque i carabinieri di Casal di Principe, si sono recati nei penitenziari dove si trovano, per la consegna degli atti.

Il solo Mario Pagano, cugino del boss Mario Iovine, ucciso in Portogallo, a Cascais, tantissimi anni fa, dopo che a sua volta, lui aveva ammazzato in Brasile Antonio Bardellino.

Intanto, il ruolo di Pagano. Il 73enne di San Cipriano è accusato di aver protetto la latitanza di Corrado De Luca, ospitandolo nella sua abitazione. Inoltre, è accusato di concorso negli altri due reati che sono stati contestati nell’ordinanza firmata dal gip del tribunale di Napoli Luana Romano, su richiesta della dda. Il primo riguarda il concorso nell’attività di custodia di quel vero e proprio arsenale, trovato in un pezzo dell’autoclave di Davide Diana: pistola a tamburo marca Franchi calibro 38 special, sette cartucce calibro 38 special, pistola semiautomatica Beretta, dieci cartucce calibro 6.35, 45 cartucce calibro 6.35, due caricatori per pistola Beretta calibro 9 parabellum, di provenienza militare e non commerciabili in nessun tipo di punto vendita legale.

Due pezzi da arma da guerra che hanno aggravato significativamente la contestazione a carico di Davide Diana ma anche, in concorso, a carico di Corrado De Luca, rispetto al quale viene fatto notare che la disponibilità delle armi, l’ha avuta per tutto il periodo in cui si è reso latitante, cioè per il periodo successivo all’aprile 2018, e infine del citato Mario Pagano.

Il terzetto viene indagato anche nel capo 2 dell’ordinanza, intimamente collegato al primo, visto che riguarda l’acquisto di queste armi, con il coinvolgimento di altre persone, al momento non identificate. Insomma, Mario Pagano è presente nei due capi di imputazione in cui ci sono Davide Diana e Corrado De Luca, e ne ha uno tutto per sè, relativamente all’ospitalità data proprio a De Luca, nella sua casa di via Aldo Moro, a San Cipriano.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA