Frasi contro giornalista, il boss La Torre a giudizio
29 Agosto 2019 - 17:30
MONDRAGONE – Dovra’ comparire il 26 febbraio prossimo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Napoli il boss della camorra casertana Augusto La Torre, imputato per diffamazione a mezzo stampa commessa ai danni di un giornalista casertano, il 30enne Giuseppe Tallino.
Questi era stato definito “pseudo-giornalista” da La Torre, nel corso di un’intervista resa dal boss nel giugno 2018 ad un sito casertano. La Torre, definito il boss psicologo per aver preso la laurea in carcere, e’ detenuto dal 1996 dopo aver guidato con mano sanguinaria l’omonimo clan operante nel comune del litorale casertano di Mondragone, in sintonia ma spesso anche in disaccordo con i potenti Casalesi; autoaccusatosi di una cinquantina di omicidi, e’ divenuto anche collaboratore di giustizia salvo poi essere in sostanza “scaricato” dall’autorita’ giudiziaria, che ha definito la sua collaborazione riduttiva.
Nel corso dell’intervista La Torre se l’e’ presa con i pm accusati di accanimento investigativo nei suoi confronti o di mala gestione dei pentiti a suo danno, e con il giovane cronista che lavora al quotidiano “Cronache di CASERTA”, e che con coraggio si e’ occupato proprio del boss; Tallino, definito anche “lecchino che non solo scrive menzogne, ma non legge gli atti processuali”, lo ha pero’ querelato. Il boss ha attaccato tutti coloro che a suo dire vogliono tenerlo in carcere. E’ peraltro in corso al Tribunale di Isernia un contenzioso sul cumulo di pene per le tante condanne ricevute da La Torre.