CORONAVIRUS. Eureka: “fratacchione” come Jack lo squartatore taglierà a pezzi i 26 in terapia intensiva per riempire i 120 posti degli ospedaletti. Dati nazionali tutti buoni con diversi record

9 Maggio 2020 - 18:34

CASERTA (g.g.) – Dei dati della Campania, ci siamo occupati sia stamattina (clicca qui per leggere), sia oggi pomeriggio con la ripartizione dei dati epidemiologici provincia per provincia (clicca qui per leggere). Restano da scomporre gli ultimi numeri.

Sono 1965 le persone attualmente positive, tra sintomatiche e asintomatiche, nella nostra regione. Ancora una volta la Campania si dimostra più lenta del resto d’Italia nell’alleggerimento del carico che grava sui servizi sanitari regionali. Rispetto a ieri le persone ricoverate in terapia intensiva sono solo 2 in meno: da 28 a 26.
Magari tagliando a uno un braccio, ad un altro un piede, ad un altro una mano ecc., De Luca riuscirà a riempire i 120 posti letto dei suoi ospedaletti, costati 20 milioni di euro e che non servono ad un benemerito tubo. I ricoverati con sintomi nei reparti Covid degli ospedali sono 415. Anche in questo caso, andamento lentissimo, a differenza della media nazionale. Rispetto a ieri 3 in meno. Un pizzico meglio va con i numeri delle persone messe in quarantena domiciliari in quanto positive, che si assestano sulle 1524 unità, con una riduzione, rispetto al report di 24 ore fa, di 42.

La Campania non si affianca alle 7 regioni che oggi, finalmente, non hanno contato nessun morto, perché purtroppo 2 persone sono decedute. Non nella città di Napoli. Bisognerà dunque vedere se questi eventi infausti sono successi nella provincia o area metropolitana che dir si voglia, partenopea, o se in una o più altre quattro province.
Infine il dato dei guariti: sono 2223 cioè 59 in più rispetto alle cifre comunicate ieri.

Per quanto riguarda il dato nazionale, oggi tanti record buoni: con 69171 tamponi analizzati, circa 5500 in più rispetto a ieri, si sono registrati 1083 nuovi positivi, 134 meno di ieri. Ma il record riguarda la cifra più importante, cioè la relazione tra nuovi positivi e tamponi processati: si è ammalata una persona per ogni 63,9 tamponi sottoposti ad analisi. In pratica una percentuale pari all’1,65%. Mai così bassa dall’inizio dell’epidemia. Anche in questo caso, massima concentrazione dei positivi in Lombardia con 502 nuove positività pari al 46,3%. In sette regioni, quelle più colpite, cioè Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Liguria e Lazio, si contano 943 nuovi positivi, sui 1083 complessivi di oggi, cioè l’87,07%. Nella altre 13 regioni il resto del 12.93%. Chissà se quei mostri di viva intelligenza, di intuito che rispondono al nome di Giuseppe Conte, il premier, di Roberto Speranza, ministro della Salute, e soprattutto di Francesco Di Girolamo, pardon, Boccia, ministro degli Affari Regionali, ci siamo confusi con il cognome della moglie Nunzia De Girolamo, hanno capito dopo aver perso l’occasione di recuperare qualche punticino di pil da due settimane a questa parte che le 13 regioni che esprimono una media inferiore all’1% di contagio, devono avere una regolamentazione delle attività diversa, come dicono quelli che parlano bene, modulare rispetto alle sette consorelle nelle quali ancora oggi si concentra la quasi totalità dell’epidemia di Coronavirus in Italia.

Lo faranno per inerzia. Noi lo scriviamo da più di un mese, ma si sa che il livello dei politici italiani, questo è, altrimenti non saremmo combinati in queste condizioni e non avremmo una previsione di calo del pil da depressione americana del ’29, il più alto di tutta Europa, in buona compagnia (si fa per dire) della Grecia. Quindi, rapidamente, ora gli altri numeri. Importante la riduzione delle persone ricoverate in terapia intensiva. Sono 1034, cioè 134 in meno rispetto a ieri. Dopo aver preannunciato 24 ore fa il titolo che i telegiornali e i giornaloni avrebbero fatto oggi sullo sfondamento di quota di 100mila dei guariti, domani prepariamoci, dentro al sistema di una comunicazione rituale, scontata, noiosa di leggere il seguente titolo: “Alleluia, le terapie intensive per la prima volta sono sotto quota mille”. Le persone ricoverate con sintomi nei reparti ospedalieri covid sono 13834, ben 802 meno di ieri, mentre a proposito di barriere abbattute le persone positive in isolamento domiciliare vanno sotto quota 70mila. Precisamente 69974 con un calo record di 2183 rispetto a 24 ore fa.

I guariti toccano quota 103031 con un aumento, anche in questo caso vicino al record (non considerando l’incremento di circa 8mila unità registratosi in una delle giornate scorse ma che era frutto di un cumulo comprendenti anche i dati del giorno precedente) di 4008 unità. Le persone decedute oggi sono 194. L’incremento è di 49 unità in meno rispetto a ieri. La quota complessiva arriva a 30395. Questi dati, compreso quello dei nuovi positivi, cioè ospedalizzati, terapie intensive, isolati a domicilio, guariti e deceduti vanno a formare il numero divenuto il più importante del report, quello degli attualmente malati. Rispetto a ieri sono ben 3119 le persone che non sono più a carico, almeno non lo sono in maniera intenza, del servizio sanitario nazionale. Ieri la riduzione era stata di 1663. Complessivamente sono oggi malati di Coronavirus 218.268.

Un passaggio finale sui tamponi. Quelli complessivamente processati in Italia dall’inizio dell’epidemia sono coni 69mila e passa di oggi arrivano a quota 2.514.234. Ma le persone effettivamente sottoposte a tampone, cioè gli individui singoli che lo hanno fatto nella giornata di ieri venendo contabilizzati nel report di oggi sono 36091. Gli altri 33mila e oltre sono tamponi processati e che provengono da test effettuati nei giorni scorsi e non ieri. Sono relativi anche a persone che all’indagine epidemiologica si sono sottoposta più di una volta.

Complessivamente gli italiani o comunque quelli che si sono sottoposti al test in Italia dall’inizio dell’epidemia sono 1645076.