Agente penitenziario casertano si lancia dal secondo piano dell’ospedale per inseguire un detenuto: è grave

21 Settembre 2023 - 20:42

Questa mattina all’alba il fuggiasco ha chiesto di andare in bagno e poi si è lanciato dal secondo piano, passando da una finestra. Dietro di lui l’agente precipitato battendo la testa

CARINARO – E’ di Carinaro, l’agente della Polizia penitenziaria che stamane è caduto da una finestra mentre inseguiva un detenuto datosi alla fuga. 

L’episodio si è verificato questa mattina all’ospedale San Paolo di Milano dove, da ieri sera un recluso di origini palestinesi, Nazim Mordjane, 32 anni era ricoverato a seguito di ferite riportate in una rissa nel carcere di San Vittore.

Questa mattina all’alba il fuggiasco ha chiesto di andare in bagno e poi si è lanciato dal secondo piano, passando da una finestra. Dietro di lui l’agente Carmine De Rosa, 28 anni, precipitato  battendo la testa. 

Sottoposto ad intervento neurochirurgico di evacuazione di un ematoma cerebrale e di «decompressione cranica ed inserimento di un sistema di monitoraggio della pressione intracranica», o rende noto il bollettino dell’Ospedale San Carlo di Milano, dove è ricoverato. Ricoverato in rianimazione in prognosi riservata. 

«Sentimenti di profonda vicinanza e solidarietà» per il drammatico evento accaduto oggi a Milano, sono stati espressi dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, al fratello dell’agente di Polizia Penitenziaria feritosi gravemente nel tentativo di inseguire un detenuto che stava fuggendo dall’ospedale dove era piantonato. «Un eroe», lo ha definito il responsabile del Dap nel corso di una telefonata.

«Un eroe perché non ha tentennato un solo istante, a scapito della propria stessa vita, nel disperato tentativo di assicurare alla Giustizia un detenuto che stava evadendo. Un gesto per il quale suo fratello – ha assicurato al telefono Russo – avrà il riconoscimento e gli onori che merita da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Un esempio altissimo di spirito di sacrificio che non è ovviamente richiesto ai poliziotti penitenziari nello svolgimento ordinario del loro lavoro, ma che dimostra ancora una volta la straordinaria dedizione degli appartenenti al Corpo che ogni giorno espletano un compito estremamente complesso, delicato e pericoloso per assicurare la sicurezza dei cittadini e affermare i principi di legalità e giustizia».