Aggressione in carcere. Detenuto picchia agente e lo manda in ospedale

3 Novembre 2022 - 13:53

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Episodio di violenza nella settima sezione del Reparto Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere, lo stesso salito agli onori delle cronache per la mattanza avvenuta il 6 aprile 2020.

Lo denuncia L’asppe (Associazione Sindacale Polizia Penitenziaria) che riferisce, in una nota, che un detenuto della provincia di Salerno avrebbe aggredito “con inaudita violenza” un agente penitenziario che in quel momento era in servizio. “Un fatto gravissimo, l’ennesimo – denuncia il Segretario Generale  Aggiunto Angelo Di Costanzo – Il detenuto si è scagliato improvvisamente contro il poliziotto e lo ha ripetutamente colpito con violenti calci e pugni. Il provvidenziale e tempestivo intervento degli altri agenti ha permesso di fermare il malcapitato, una furia, e fornire le prime cure al poliziotto ferito che subito dopo è stato trasportato in ospedale con un occhio tumefatto e dolori all’orecchio”.

Di Costanzo lancia un appello: “Si intervenga al più presto perché il personale di polizia penitenziaria dell’Istituto di Santa Maria Capua Vetere è allo stremo. Non si può continuare così, senza un minimo di sicurezza per i colleghi che vanno a lavorare e non sanno se e quando ritorneranno a casa, senza contusioni o quant’altro”.

“Non nascondo che anche questa grave aggressione avvenuta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere mi preoccupa molto. Restano infatti inascoltate le nostre segnalazioni al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sulle disfunzioni e sugli inconvenienti che si riflettono sulla sicurezza e sull’operatività delle carceri campane e del paese nonché del personale di polizia penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una significativa carenza di organico”. Solidarietà al poliziotto ferito e a tutti i poliziotti di Santa Maria Capua Vetere e della Campania arriva anche da Luciano Martiniello , vice Presidente del Consipe. Per Martiniello “è incomprensibile che chi ha il dovere di intervenire, ossia l’amministrazione penitenziaria regionale e nazionale, non intervenga tempestivamente. Le aggressioni sono costanti e continue: serve dunque un provvedimento normativo d’urgenza necessario per fermare questa spirale di inaccettabili e quotidiane violenze contro il personale di polizia penitenziaria, e i vertici del Dap definiscano un piano urgente di intervento per fronteggiare le gravi criticità del carcere di Santa Maria Capua Vetere e delle altre strutture detentive regionali”.

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