Annamo bene! Il commissario prefettizio di TEVEROLA traccheggia: cestina la Centrale Unica della Prefettura e si fidanza con quella Nolana, quella dei ribassi al 2%

13 Ottobre 2023 - 16:08

Il commissario prefettizio di Teverola si incarta e in 4 mesi dice di non essere riuscito a definire per la Centrale Unica Appaltante della sua Prefettura. Tutto ciò accade nel comune della turpe lottizzazione Schiavone, di Biagio Lusini e di Gennaro Pitocchi, il quale già ha sperimentato indirettamente la bontà dei nolani, assegnatari di un appalto in quel di San Marcellino in cui il figliolo di Pitocchi è il dominus tecnico. IN CALCE ALL’ARTICOLO LO STRALCIO FONDAMENTALE DELLA DELIBERA COMMISSARIALE E LA SUA VERSIONE INTEGRALE

TEVEROLA (g.g.) – Noi di CasertaCe alziamo le antenne quando i commissari prefettizi nominati all’indomani della caduta, per motivi politici, o per motivi non politici – ma derivanti da scioglimento sanciti dal governo – cominciano a sciorinare, una dietro l’altra, delibere con cui assumono i poteri del consiglio comunale, cioè dell’organo in cui la somministrazione di democrazia da parte del popolo sovrano si definisce maggiormente attraverso un dosaggio delle rappresentanze tra maggioranza e minoranza, tra l’uno e l’altro consigliere comunale.

Lo facciamo da anni e abbiamo sempre sostenuto che i commissari prefettizi dovrebbero limitarsi a utilizzare il potere, la potestà del consiglio comunale solo quando non se ne possa fare a meno, solo quando la manifestazione di questa potestà deve avvenire obbligatoriamente, in ossequio alle leggi vigenti. Insomma approvazione dei bilanci, di tutte le strutture complementari e supplementari degli stessi e basta, fine, camicie

degli atti deliberative del consiglio comunale chiuse a chiave in un armadietto.

Ciò perché quando un commissario prefettizio utilizza molto spesso i poteri del consiglio comunale finisce per esercitare una modalità troppo ampia del potere che la legge gli attribuisce e che deve limitarsi alla cosiddetta ordinaria amministrazione, in quanto nessun cittadino, nessun componente del popolo sovrano lo ha mai eletto e nella Costituzione, se non ricordiamo male, c’è scritto che la sovranità spetta al popolo che la esercita etc etc.

Non è che i commissari prefettizi, se si eccettuano casi limite come quello rappresentato dall’ormai mitico viceprefetto di Caserta Luigi Palmieri, attivo fino all’inverosimile nel caso dei 200mila mq che la famiglia Canciello voleva utilizzare a Carinaro per fare quello che voleva fare, non si pongano questo problema. Però, alcuni di loro, essendo più o meno inconsciamente percorsi dal sentimento che si riassume nel famoso adagio napoletano “comandare è meglio che fottere” prestano la loro sapienza burocraticista, badate bene, non burocratica, ma burocraticista, per far sembrare bianco quello che in realtà è nero.

Da qualche mese, sempre noi di CasertaCe, poniamo molta attenzione a ciò che sta capitando nei Comuni di questa provincia all’indomani del varo di un decreto legislativo che, se da un lato coltiva la nobile intenzione di rendere i lavori pubblici molto più celeri, allo scopo di attivare processi di crescita economica che i tempi elefantiaci delle procedure amministrative hanno effettivamente danneggiato, dall’altro lato, calato nel cosiddetto sistema-Italia, nelle attitudini della maggior parte di chi opera all’intero degli uffici della pubblica amministrazione, in special modo in quelli dei cosiddetti enti locali (ancor più in quelli dell’Italia Meridionale), si è trasformato in uno strumento criminogeno, avendo alimentato, a nostro avviso e come abbiamo ampiamente spiegato, argomentato e documentato, i reati di corruzione e di turbativa d’asta nei procedimenti delle gare di appalto.

Cosa c’entra questo con Teverola? C’entra perché tutto sommato c’era da aspettarselo che proprio Teverola, Comune nel cui Ufficio Tecnico è successo letteralmente di tutto, in cui si sono alternati veri e propri fuoriclasse quali il citato Pitocchi e poi Lello De Rosa da Casapesenna, facesse da apripista per quella che a suo modo è una “prima volta”: l’adesione a quella che per noi è la famigerata CUC, o Centrale Unica di Committenza che dir si voglia, dell’area Nolana di cui abbiamo scritto già in una decina di articoli che potete facilmente reperire nell’area più recente del nostro archivio.

Che questo Francesco Montemarano fosse uno di quei commissari prefettizi appartenenti alla categoria dei “troppo attivi” si era già capito dai primi mesi del suo insediamento, quando pur essendo ancora aperta un’indagine della magistratura inquirente della Procura della Repubblica di Aversa- Napoli Nord, aveva autorizzato un atto relativo alla famigeratissima lottizzazione Schiavone (CLICCA E LEGGI IL NOSTRO ARTICOLO AL RIGUARDO), dove insistono, direttamente o indirettamente, gli interessi dei cari Biagio Lusini, Gennaro Pitocchi e allegrissima compagnia.

Oggi ci siamo imbattuti, invece, in una delibera che, per l’appunto, il commissario prefettizio Francesco Montemarano approva con i poteri del consiglio comunale.

Il testo integrale lo mettiamo a disposizione dei nostri lettori in calce a questo articolo. Ne abbiamo poi estrapolato una sezione, che se uno lo legge in maniera veloce e superficiale, segna l’affermazione di quella abilità burocratista di cui scrivevamo prima e che non consente a chi dà una scorsa superficiale al documento di coglierne i tratti inquietanti.

In estrema sintesi il commissario Montemarano che, riteniamo, nelle sue giornate ordinarie di professione faccia il vice prefetto, scrive che lo scorso 5 giugno, per effetto di una sua deliberazione assunta sempre coi poteri del Consiglio Comunale (in questo caso sì che trattava di un atto amministrativo logico e dovuto) è stato approvato lo schema di una Convenzione tra il Comune di Teverola, la Prefettura UTG di Caserta, cioè con se stesso, con l’altra versione professionale di Francesco Montemarano, con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che esercita diretta competenza sul provveditorato interregionale delle opere pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata relativa al conferimento delle funzioni di stazione unica appaltante-centrale di committenza per le procedure di gara attivate dal Comune di Teverola.

Mo’, uno è portato a pensare che un vice prefetto che esercita i poteri di commissario in nome e per conto del prefetto di Caserta, sia in grado di seguire l’iter in modo da definire la procedura in tempi ragionevoli e comunque solerti. Perchè, e non si scappa da questa soluzione pressoché obbligata, cioè l’affidamento delle procedure di gara al provveditorato delle opere pubbliche rappresenta la naturale, logica e doverosa scelta di una Prefettura che governa un Comune e che dunque, nell’esplicazione della sua funzione commissariale, va ad assumere anche la competenza più delicata. Sicuramente delicata dappertutto, figuriamoci in un posto dove sono capitate tutte le cose che sono capitate a Teverola e che hanno riempito non solo le nostre cronache ma anche faldoni interi giacenti presso gli uffici della Procura della Repubblica.

Se la Prefettura commissaria Teverola per effetto dello scioglimento per motivi politici del consiglio comunale, la prima cosa che deve commissariare, anche e soprattutto alla luce delle inchieste giudiziarie aperte, sono i lavori pubblici e i cosiddetti permessi a costruire, sezione fondamentale della ripartizione dirigenziale dell’Urbanistica.

E invece che cosa ti combina il buon Montemarano? Il 5 ottobre, dunque qualche giorno fa, sempre con i poteri del consiglio comunale, accende il computer e scrive un’altra delibera in cui, come si può leggere dallo stralcio da noi estrapolato, informa che quella procedura attivata con la Prefettura, il Ministero dei trasporti etc, che ricordiamo essere parte integrante e sostanziale del governo e conseguentemente si interfaccia con tutte le Prefetture d’Italia che, se non andiamo errati, hanno scritto sul loro portone d’ingresso “palazzo di governo”, questo procedimento, attivato non 4 giorni fa ma ben 4 mesi prima cioè il 5 giugno 2023, non è stato definito, anzi potremmo dire che langue.

Riprova, sarai più fortunato – Il 17 luglio, giusto per far vedere che ogni sforzo è stato espletato per rimanere in un ambito ortodosso, Montemarano, riutilizzando i poteri del consiglio comunale, attiva la procedura per legare il Comune di Teverola alla stazione appaltante costituita dall’Amministrazione Provinciale di Caserta. E anche in questo caso, campa cavallo, lo scorso 5 ottobre il nostro commissario afferma di non essere riuscito a chiudere la partita.

Siccome però i tempi e i termini previsti per la realizzazione dei lavori, finanziati dal PNRR e dai fondi strutturali europei sono stretti e cogenti quando vanno a definire, in termini aritmetici, l’intervallo tra l’aggiudicazione definitiva della gara e il collaudo dei lavori realizzati chiavi in mano, allora, aggiungiamo noi, cosa ci sta a fare l’ormai mitica CUC dell’Area Nolana, c’è una soluzione a portata di mano.

Lavoro efficiente, veloce, sciuè sciuè, barba, capelli, lavatura e stiratura. Dunque Montemarano punta dritto verso la CUC dell’Area Nolana di cui tesse molte lodi, alle quali però, noi, con rispetto parlando del commissario, ci permettiamo di aggiungerne un altro paio: la rara, eccellente, specialità di invitare 10 o 20 imprese, il 90% delle quali decidono di non partecipare facendone rimanere 2 o anche una sola in lista, così com’è successo in un paio di gare di cui noi abbiamo scritto relative ai comuni di San Marcellino e di Gricignano. Questo sì che è un modo efficientissimo di velocizzare le procedure. E allora, davanti a tanta qualità mica stiamo a spaccare il capello per trovare un difetto alla CUC Area Nolana, caro vice prefetto Montemarano!

Per cui, diventa una minuzia il fatto che il ribasso d’asta più grande che abbiamo letto sino ad ora nei documenti di aggiudicazione della CUC dell’Area nolana sia stato del 7%, con casi ricorrenti di gare aggiudicate al 2%, con grave nocumento per gli interessi delle casse pubbliche, di quelle dello Stato e di quelle dell’Unione Europea che poi ci lamentiamo perché i tedeschi, gli olandesi, i danesi diffidano di noi considerandoci, a ragione o a torto, dei ladri e degli approfittatori.

Non c’è che dire: chapeau vice prefetto nonché commissario Francesco Montemarano.

Qui sotto un estratto che noi riteniamo fondamentale, della delibera del commissario Montemarano

“con Deliberazione commissariale n. 10 del 05/06/2023 assunta coi poteri del Consiglio Comunale, è stato approvato lo schema di “Convenzione tra il Comune di Teverola, la Prefettura UTG di Caserta ed il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata relativa al conferimento delle funzioni di stazione unica appaltante-centrale di committenza ai sensi e per gli effetti degli artt. 37- 38- 39 del d.lgs. 18.04.2016, n. 50 e s.m.i. per interventi finanziati con fondi PNRR” , la cui sottoscrizione non si è a tutt’oggi perfezionata;

  • che, non essendosi formalizzata la suddetta convenzione, con Deliberazione commissariale
    n. 12 del 17.07.2023 assunta coi poteri del Consiglio Comunale, è stata deliberata
    l’”Adesione alla Stazione Unica appaltante della Provincia di Caserta ed approvazione
    schema di convenzione per il conferimento delle funzioni di cui agli artt. 37 e 38 del D.Lgs.
    18.04.2016, n. 50 e s.m.i. e degli artt. 67 e 68 del D.Lgs. 31.03.2023, n. 36”, il cui iter di
    formalizzazione è tutt’ora in itinere;

RITENUTO, PERTANTO, NECESSARIO individuare una nuova Centrale Unica di Committenza alla quale affidare l’espletamento delle gare nel rispetto degli artt. 62 e ss. D. Lgs. 36/2023, segnatamente di quelle afferenti ad opere finanziate in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR e dal PNC, nonché dai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea, per le quali sono previsti termini tassativi da rispettare nel cronoprogramma delle relative procedure, ovvero dall’aggiudica al collaudo finale;
PRESO ATTO CHE:
 la Centrale Unica di Committenza dell’Agenzia di Sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana S.c.p.A. opera
come Centrale di Committenza ai sensi e per gli effetti degli artt. 62 e ss. D. Lgs 36/2023;
 in particolare, la suddetta CUC è iscritta presso l’Elenco delle Stazioni Appaltanti e delle Centrali di
Committenza Qualificate, istituito ai sensi dell’art. 63 D. Lgs. 36/2023 presso l’A.N.A.C, con
qualificazione avanzata (cd. terzo livello), senza alcun limite di importo per i procedimenti di gara che
possono essere all’uopo delegati, inerente ai seguenti ambiti:
a) capacità di progettazione tecnico-amministrativa delle procedure;
b) capacità di affidamento e controllo dell’intera procedura;

c) capacità di verifica sull’esecuzione contrattuale, ivi incluso il collaudo e la messa in opera;
 l’Agenzia di Sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana S.c.p.A. ha rappresentato, per le vie brevi,
possibilità di adesione alla CUC da

TENUTO CONTO CHE l’adesione alla CUC dell’Area Nolana risponde ad un interesse pubblico in quanto
mira a promuovere ed attuare:
 forme di associazionismo tra Enti, espressione di una moderna forma di governance territoriale, che non solo persegue l’obiettivo principe del buon andamento della pubblica amministrazione ma consente anche alle stesse di indirizzarsi verso un obiettivo unitario, sulla base dei principi comunitari e nazionali di legalità, economicità ed efficienza, senza sovrapposizioni e nel rispetto delle diverse competenze;
 interventi idonei a creare condizioni di sicurezza, trasparenza e legalità favorevoli al rilancio dell’economia e dell’immagine delle realtà territoriali ed al ripristino delle condizioni di libera concorrenza, anche assicurando, con un costante monitoraggio, la trasparenza e la celerità delle procedure di gara e l’ottimizzazione delle risorse e dei prezzi, economicità ed economia di scala, la programmazione annuale per individuare i bisogni comuni tra Enti;
 fruire della disponibilità di una struttura altamente qualificata che consente adeguata professionalità e, quindi, un’azione amministrativa più snella e tempestiva che permette, altresì, di creare le condizioni affinché vi possa essere un’ottimizzazione delle risorse (umane, finanziare e strumentali) con una progressiva semplificazione degli adempimenti e delle procedure;

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