ARRESTATO 39enne del CLAN. Minacce ad un commerciante di CASAL DI PRINCIPE per un debito da 27mila euro

14 Maggio 2021 - 11:27

CASAL DI PRINCIPE– Domenico Di Nardo, 39enne di Giugliano in Campania, ritenuto contiguo al clan Mallardo e’ stato arrestato dai carabinieri che oggi hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli. L’uomo dovra’ rispondere dei reati di estorsione, rapina e detenzione illegale di armi, aggravati dal metodo e dalle finalita’ mafiose. Secondo quanto raccolto durante la fase investigativa, si sarebbe reso protagonista, insieme ad altre persone in fase di identificazione, di due distinte estorsioni, rispettivamente commesse ai danni di un cittadino extracomunitario e di un imprenditore della provincia di Caserta.

L’indagine ha documentato che Di Nardo, tramite minacce di morte e con l’utilizzo di armi, aveva costretto un cittadino pakistano, residente in un appartamento acquistato ad un’asta giudiziaria, a lasciare la sua abitazione, arrivando a sottrargli, dopo aver fatto irruzione nel suo domicilio, alcuni oggetti e denaro contante che lo stesso custodiva in casa. La vittima sarebbe stata anche rinchiusa all’interno di uno sgabuzzino e percossa con una mazza di ferro. Colpi d’arma da fuoco sarebbero stati esplosi sul pavimento a scopo di intimidazione.

Nel secondo caso, il 39enne, palesando la sua appartenenza ai Mallardo di Giugliano, aveva rivolto delle minacce ad un commerciante dell’area di Casal

di Principe intimandogli di saldare un debito di 27mila euro che lo stesso aveva contratto per risolvere una morosita’ nel pagamento del canone di locazione di un capannone. Nel corso delle attivita’, i militari avevano rinvenuto, all’interno di un circoletto di proprieta’ di Di Nardo, un fucile a canne mozze e con matricola abrasa la cui disponibilita’, a seguito di ulteriori approfondimenti investigativi, e’ stata riconosciuta anche a carico di un ragazzo di 16 anni. Il minore e’ stato collocato in comunita’ in esecuzione a un provvedimento richiesto dalla procura per i minorenni che gli ha contestato i reati di concorso in detenzione, ricettazione di armi e favoreggiamento.