ASI CASERTA. IL PATTO ZANNINI-PIGNETTI. Il super incarico alla neo avvocatessa Ilenia D’Amico, figlia di un imprenditore di Sparanise amico del sindaco e gran sostenitore elettorale del consigliere regionale

11 Marzo 2021 - 08:11

Torniamo su una notizia che in parte, seppur in maniera molto sommaria, abbiamo dato diversi giorni fa. E’ utile per tornare a parlare del metodo Asi e di come il compromesso al ribasso regni sovrano in un clima che Vassilis Vassilikos avrebbe ospitato volentieri nel suo libro, divenuto film con la regia del mitico Costa-Gravas, “Zeta, l’orgia del potere”

CASERTA (g.g.) – Cerchiamo di affrontare la vicenda delle ultime nomine facili, molto facili, realizzate dall’Asi di Caserta per volere diretto della presidente Raffaela Pignetti. Qui, però, dobbiamo farlo in maniera un po’ diversa dal solito, non fermandoci solamente al caso specifico che appartiene alle norme, informi e corpaccioni, del more solito, del Così fan tutti, di un sistema parallelo di antinorma, antilegalità, antidiritto che qui da noi in provincia di Caserta sostituisce l’ordinamento democratico così come questo è stato definito nella sua cornice dalla Costituzione.

Se dobbiamo tornare su un particolare affidamento d’incarico, quello della neo, ma proprio neo, avvocatessa di Sparanise, Ilenia D’Amico, questo avviene in quanto è espressione di una modalità di atteggiamento, di azione, di relazione della politica, e non solo della politica, rispetto alle istituzioni e al pubblico danaro che queste dovrebbero gestire e amministrare in nome del popolo sovrano. Se ci dovessimo fermare, e in fondo la notizia l’abbiamo già data (

LEGGI QUI), all’affidamento ad un professionista esterno, non ci sarebbe alcun motivo di accanirsi particolarmente su una ragazza la quale, è stata anche simpatica, nel momento in cui ha saputo interpretare questa impronta naif, multicolor e multiforme dell’Asi Caserta che vede una valente dottoressa in Beni Culturali ricoprire da anni la funzione di presidente di un consorzio di comuni, cioè enti amministrativi che insieme mettono in campo (o meglio, dovrebbero) dei servizi e delle intermodalità per quelli che vengono ad aprire un’attività manifatturiera artigianale e/o industriale.

Quindi, se la Pignetti, da valente dottoressa in Beni Culturali qual è senz’altro, è riuscita a trasformare se stessa come una Fregoli in rosa, autocertificando le sue competenze in diritto amministrativo e nella materia delle Politiche Industriali, così la giovane avvocatessa di Sparanise Ilenia D’Amico mette insieme due titoli che solo apparentemente si fondono allo stesso modo con cui si fondono cavoli e merenda.

E gentilmente, ora, non cominciamo, come ogni altra volta, dicendo che facciamo battute contro le donne perché, ammesso e non concesso che le facciamo, questo accade con lo stesso spirito leggero, con la stessa levità, distante anni luce da una matrice misogina. Per fare un esempio ancora più pratico, questo nostro alfabeto sul tema è collocabile a quello che si ritrova in certi film di Verdone o in altri, tipo Maschi contro Femmine e, giustamente il suo sequel Femmine contro Maschi, in cui gli universi maschile e femminile non si prendono quasi mai. Per cui, calma e gesso, perché da questo momento le querele le faccio io, nel momento in cui subisco la diffamazione culturale (che per me è anche più importante di quella personale) che vorrebbe collegare la mia persona e la mia storia alla revanche del tacco maschilista o al revival in forma cover di un femminismo alla Adele Faccio. Quest’ultima, citazione non casuale che regaliamo all’avvocato Rossodivita, il quale da Radicale che dice di essere prende quattrini a palate da un carrozzone partitocratico qual è l’Asi di Caserta, non rispettando, a mio avviso (ed è un giudizio tutto politico), la memoria di Marco Pannella e di un’altra figura nel Pantheon radicale, per l’appunto, Adele Faccio. Una donna che si fece arrestare dinanzi una convention con 3 mila presenti, autodenunciandosi – e questo Rossodivita credo lo sappia bene, se conosce la nobilissima storia della testimonianza non violenta del Partito Radicale – per quello che con la sua associazione faceva per le donne, soprattutto quelle povere, che volevano o erano costrette ad abortire e che si erano consegnate fino ad allora ai rischi mortali delle mammane e di altri apprendisti stregoni con improbabili titoli professionali in medicina.

Ilenia D’Amico ci ha tenuto, l’ha voluto inserire nel suo curriculum. E per questo va applaudita. Lei è un’avvocatessa, ma è anche una diplomata in danza classica e contemporanea.

Purtroppo siamo costretti a fare queste lunghe premesse in materia di Asi perché la presidentessa, attraverso il suo avvocato, continua, ultimamente però al nostro cospetto perché siamo stati e saremo sempre presenti, a proferir stupidaggini sul presunto sessismo. E addirittura, perché l’ha detto in una recente udienza, di un’attività di stalking di cui sarebbe colpevole il sottoscritto. Che se fa stalking, è stalker. Mentre la presidente Pignetti è al di sopra di ogni comportamento discutibile e non stalkerizza certo il diritto nel momento in cui fa cose come quella della famosa seduta del Consiglio Generale che, convocato per surrogare dei componenti del Comitato Direttivo, si trovò a fronteggiare a verbale già aperto non solo le dimissioni della presidente (e ci poteva anche stare), ma soprattutto la prova provata che queste erano state rassegnate allo scopo di ottenere tre minuti dopo una rielezione con conseguente azzeramento dei termini della pratica ricoperta.

Vedete? Non abbiamo calcato la mano sulla D’Amico, perché vogliamo sottolineare cosa ci sia dietro a tale affidamento diretto. E qui entra in scena un altro personaggio a noi simpatico: il sindaco di Sparanise Salvatore Martiello, che ci porta dritti sulle tracce del consigliere regionale Giovanni Zannini.

Martiello è un politico né migliore, né peggiore di tutti gli altri politici di questa provincia. Sul serio ci risulta simpatico e ci è stato anche utile in qualche circostanza per spiegarci alcune vicende legate a particolari procedure amministrative al tempo in cui Giorgio Magliocca era un suo nemico capitale, mentre oggi siamo all’amore fisico al punto che Martiello l’ha assunto a tempo indeterminato come dirigente nel suo comune. Insomma, un politico alla casertana maniera, rispetto al quale, devo dire con onestà, non ho mai trovato da dire granché sul piano del rispetto delle norme, al di là di quella buffa faccenda giudiziaria che lo coinvolse tempo fa e che non fu e non è rilevantissima. Martiello vive il rapporto con i giornali individuandoli come strumento per poter evidenziare le presunte magagne dei suoi avversari politici. Si va verso le elezioni comunali di Sparanise e dunque potete ben immaginare quanto pacifici in lui siano i pensieri che riserva al suo predecessore Merola, rispetto al quale si sfoga spesso e armandosi anche di bacchetta quando simpaticamente ci bacchetta per non aver riportato qualche guaio giudiziario del suo rivale risalente al Consorzio CE4, ritenendo che un giornale, grande nella sua espressione editoriale e morale, ma piccolo nella sua gestione, possa avere sotto controllo tutta la cronaca giudiziaria di tre tribunali. Però queste cose ci fanno simpatia e qualche volta, solo qualche, ma solo per carenza di tempo, non per altro, l’abbiamo anche accontentato. La prossima volta che ci sentiremo o ci scambieremo messaggi dirò al buon Martiello: “Scusa, ma tu c’entri qualche cosa con questo incarico da 18 mila euro, mica bruscolini, attribuito monocraticamente alla neoavvocatessa Ilenia D’Amico di Sparanise? Manco a dirlo, nel periodo in cui si andavano a chiudere le partite per l’approvazione del Bilancio in un Consiglio Generale (peraltro a nostro avviso illegalmente costituito, ma questa è un’altra e ben nota storia)?”.

Perché è difficile ritenere che Martiello non c’entri o che sia stato solo uno strumento utilizzato da Zannini per fare felice l’imprenditore sparanisano Pietro D’Amico, titolare di un’avviatissima impresa di pulizie e servizi ambientali, entusiasticamente impegnato fianco a fianco o, come si dice oggi soprattutto in un certo gergo sportivo, spalla a spalla con lo stesso Giovanni Zannini nell’ultima campagna elettorale che ha segnato una sorta di trionfo personale per l’avvocato mondragonese, assurto al rango, in realtà assieme al piddino Gennaro Oliviero, di Signore delle Preferenze.

Secondo me, Zannini c’entra sia con l’assunzione del presidente della provincia Magliocca, sia con l’incarico all’avvocatessa-ballerina di danza classica e contemporanea Ilenia D’Amico. Sicuramente questo è avvenuto in empatia con il sindaco Martiello, ma è chiaro come il citato Zannini abbia stretto un patto con la presidente Pignetti che significa, ma soprattutto significherà, tanto per lui, che dovrà misurarsi con i problemi tipici di chi, com’è nel costume di questa malattia, diventa bulimico senza accorgersene, salvo poi rendersene conto quand’è troppo tardi.