AVERSA. Il comune, dopo aver consentito di tutto alla Publiparking, ora avverte la strizza. Ma dove sono i sensori, le navette e defibrillatori?

15 Febbraio 2021 - 19:31

AVERSA (g.g.) – Conosciamo il comandante dei vigili urbani di Aversa, nonché dirigente della Mobilità, Stefano Guarino. Non personalmente, che pure sarebbe stato utile allo scopo di allontanare la raccapricciante ipotesi che ci possa essere una seppur lontana parentela con il sottoscritto, ma lo conosciamo per quello che è utile conoscerlo, cioè per le modalità con cui esercita le proprie funzioni. Dal 2012, cioè dall’avvento dell’amministrazione Sagliocco, abbiamo scritto su di lui in ragione alle seguenti cifre relative al giudizio di valore: 90% di pollici versi, di valutazioni negative, di ricostruzioni documentate a dir poco inquietanti e un 10% rispetto a qualche rara cosa buona che pur ha fatto.

Diciamocela tutta, comandante Guarino: noi la conosciamo per quello che lei fa (o non fa) come dirigente comunale; lei ci conosce per ciò che scriviamo su di lei. Così facendo abbiamo costruito un lungo percorso comune, per cui, bando ai formalismi, ci permettiamo di formulare una domanda secca: ma questo apparente zelo che sta mostrando ultimamente nel collocare tutti (si fa per dire) i puntini al posto giusto, di curare ogni dettaglio (sempre in apparenza) riguardante il contratto tra il comune di Aversa e la Publiparking, l’azienda della famiglia Natale che si è aggiudicata il servizio dei parcheggi a pagamento in città,

rappresenta un modo per dare l’impressione di essere rigoroso, rigido, visto che in tanti, a partire da noi le rimproveriamo una gestione fru-fru, allegra, disincantata delle procedure di gara?

Ad agosto scorso (LEGGI QUI

), raccontavamo una storia che sarebbe incredibile in posti diversi dalla Campania e dalla provincia di Caserta. Primo bando dei parcheggi: se lo porta a casa la Terzo Millennio srl, alla quale, però, il dirigente Guarino tarpa le ali al momento dell’aggiudicazione definitiva, in quanto nella giustificazione dell’offerta non era compresa la corresponsione, da parte dell’aggiudicataria, dei tributi Tari e Tosap relativi agli stalli utilizzati per i parcheggi. Quella che rappresentava per il dirigente Guarino una condicio sine qua non, diventa un optional o addirittura una grande sconosciuta nel bando successivo. Ciò attira immediatamente l’attenzione di Terzo Millennio che, capita l’antifona, pianta un cuneo dentro alla procedura, chiedendo al dirigente dell’Ufficio Tributi un parere scritto sull’applicazione di Tosap e Tari nelle aree di sosta a pagamento.

Ora, i lettori di CasertaCe da anni conoscono la nostra posizione e sanno anche che quando la querelle tributi sì/tributi no per gli stalli dei parcheggi si è sviluppata a Caserta capoluogo, noi abbiamo sempre sostenuto, con ampia profusione documentale, che sulle imprese affidatarie gravi l’obbligo di pagare questi tributi. Una tesi condivisa, evidentemente, anche dal dirigente dell’ufficio Tributi aversano il quale, rispondendo a Terzo Millennio, quantifica anche le cifre: circa 600 mila euro annui per la Tosap e 213 mila euro come corrispettivo per la tassa rifiuti. Nonostante questo parere, dalla lex specialis, cioè dalle norme espresse dal bando, Guarino fa scomparire per magia una doverosa sanzione riguardante l’esistenza di quell’obbligo, di quel requisito di tipo fiscal-tributario.

E così, come abbiamo scritto ad agosto, la Publiparking si aggiudica la gara.

Questo succede dopo che quella precedente era stata vanificata da una procedura del tutto trasparente, visto che la Terzo Millennio non aveva fatto sotterfugi e aveva con chiarezza non compreso nella sua proposta il pagamento di Tosap e Tari; dopo che la stessa TMP, per effetto del parere del dirigente di settore del comune di Aversa, con tanto di staffilata da 813 mila euro annui, aveva ritenuto queste condizioni superiori alle propri forze, facendo un passo indietro, stavolta nella seconda gara.

Dopo che tutto ciò succedeva, ovvero che formalmente, ufficialmente, la questione dei tributi e dell’obbligo gravante sull’aggiudicatario veniva risolta in maniera perentoria, Publiparking vinceva rispetto ad un bando che non conteneva parole chiare e perentorie in ordine al tema fondamentale di questa storia. Solo qualche locuzione generica era stata immessa relativamente ai tributi e ovviamente interpretata da Publiparking nella direzione del non pagamento dei tributi e niente di più.

Da quando, però, TMP ha cominciato a rivendicare diritti che ritiene calpestati, ottenendo, tra le altre cose, piena ragione e revoca del provvedimento con cui il comune di Aversa negava l’accesso agli atti della gara vinta da Publiparking (chi non ha nulla da temere, non ha nulla da nascondere, caro dirigente Guarino), il comandante dei vigili urbani ha cominciato a cercare il pelo nell’uovo. Meglio sarebbe dire, ricorrendo ad uno dei passi del Nuovo Testamento, ha cominciato ad occuparsi della pagliuzza, trascurando, almeno per il momento, la trave.

Al riguardo si discute molto in questi giorni della serrata corrispondenza digital-epistolare tra il dirigente e la Publiparking, relativa alle quote di parcheggio gratuito che la concessionaria deve garantire e che, nella misura che dovrebbe essere pari circa al 20%, avrebbe localizzato solo nelle zone più periferiche della città. Strisce blu, strisce bianche. Uno stallo in più, uno stallo in meno a San Lorenzo; uno stallo in più, uno stallo in meno a parco Argo; uno stallo in più, uno stallo in meno in zona parco Pozzi. Il tutto dentro a una stucchevole querelle che vede la Publiparking chiedere che al contratto venga data esecuzione, mentre dall’altra parte ci si guarda bene di ricordare all’azienda dei Natale che al momento il disciplinare, cioè l’insieme degli impegni assunti dall’impresa aggiudicataria è, un po’ in stile Publiparking, perché anche a Caserta il meccanismo è simile, una sorta di quadro astratto.

Dirigente Guarino, a questo punto dobbiamo farle un altro paio di domande su questo affidamento e su cosa è successo (o meglio, non è successo) ad Aversa dalla firma del contratto: è stato rispettato il termine previsto di 30 giorni dal disciplinare per l’allestimento del cantiere? Perché ci pare proprio di no. E i sensori su singolo stallo per il controllo della sosta, come a Caserta ad esempio? Quelli di Publiparking hanno promesso nel capitolato dei defibrillatori, dove sono? E le navette ecologiche? Navette spaziale che noi non possiamo vedere perché perse nei meandri della Via Lattea? Perché ad Aversa non pare proprio che ci siano.