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AVERSA. Furto aggravato di energia elettrica, denunciati 3 imprenditori. Uno è un “evasore totale”

19 Ottobre 2019 - 10:59

AVERSA – Nel quadro della quotidiana attività di polizia economico-finanziaria posta in essere dalla
Guardia di Finanza sul territorio, i Baschi Verdi di Aversa, in collaborazione con il servizio
ispettivo del fornitore di energia, hanno eseguito nei giorni scorsi alcuni interventi ispettivi
finalizzati a verificare il corretto allacciamento degli esercizi commerciali alla rete elettrica
nazionale, all’esito dei quali hanno denunciato a piede libero per furto aggravato di energia
elettrica tre imprenditori di Teverola, due titolari di negozi di abbigliamento e un gestore di un
centro estetico.
In particolare, durante le verifiche tecniche i finanzieri hanno riscontrato, in un caso, la
manomissione del contatore elettronico tramite l’installazione di un apparecchio “relè” idoneo ad
eludere la rendicontazione dei consumi a danno del fornitore di energia elettrica, mentre negli
altri due, l’allaccio alla rete nazionale, in forma del tutto rudimentale, a mezzo di cavi elettrici
abusivi.
Secondo le prime stime fornite dal personale specializzato intervenuto sul posto, l’indebito
risparmio sul costo dell’energia elettrica ammonterebbe ad oltre centomila euro, nel solo ultimo
anno.
Ma nel caso dell’attività ispettiva svolta presso il centro estetico il controllo non si è fermato qui.
Infatti, verificato che il titolare giunto sul posto sembrava disconoscere l’effettiva attività
gestionale del punto vendita e non appariva al corrente neanche dei principali fatti aziendali,
opportunamente incalzato dai militari, questi confessava di essere solo un prestanome che, in
cambio di 900 euro mensili, si era offerto per intestarsi l’attività e schermare così il vero titolare
del centro benessere, consentendogli di sottrarsi anche al pagamento delle imposte.
Accertato dunque che non risultava presentata alcuna dichiarazione fiscale, gli operanti
facevano intervenire i colleghi della Compagnia di Aversa che avviavano immediatamente un
controllo fiscale per la verbalizzazione delle conseguenti violazioni fiscali, non solo a carico del
rappresentante formale, “nullatenente”, ma anche del reale gestore dell’impresa che si stava
arricchendo nella sua ombra.
L’esito dell’attività svolta dimostra come una parte dell’imprenditoria operi spregiudicatamente
sul territorio, abbattendo illecitamente perfino i costi dell’energia e come dietro ai più vari illeciti
economico finanziari si nasconda anche una pervicace evasione fiscale, a danno degli
imprenditori onesti che si trovano ad operare in condizioni di concorrenza sleale.