AVERSA. Il “plebeo” Palmieri batte la famiglia patrizia dei Bisceglia. Diventerà presidente del consiglio. La rivolta…

28 Gennaio 2019 - 20:52

AVERSA (g.g.) – Potremmo dire che la plebe ha battuto il “generone” aversano, il patriziato normanno.

Non è che Domenico Palmeri abbia la postura e la personalità di un tribuno della Roma repubblicana. Però, nella sostanza, aver costretto il sindaco De Cristofaro a ordinare quasi al presidente del consiglio comunale Augusto Bisceglia di fare un passo indietro e di rispettare il patto di metà consiliatura, consentendo a Palmieri di sedere sulla sua poltrona a capo del consiglio, rappresenta una sconfitta evidente per l’augusta famiglia dei Bisceglia, che autorevole, probabilmente, è ma che sicuramente autorevole e influente si sente.

Insomma, al di là dei sorrisi e delle parole di circostanza, l’aver perso una partita, che i Bisceglia avevano cominciato a giocare nel momento in cui l’attuale presidente del consiglio si era rifiutato di cedere il passo, è una sorta di onta per chi, nella vita pubblica e sociale della città, galleggia da decenni, rivendicando una sorta di diritto di censo da cui si struttura una rendita di posizione che configura la famiglia Bisceglie come titolare di diritti, soprattutto di vita politica, che esistono a prescindere.

Che poi quel furbacchione di Palmieri abbia pensato, alla fine, soprattutto per se, lasciando poco altro ai suoi tre compagni di ventura, non ha poco conto. Innocenti potrà nominare un assessore maschio con cui sostituirà la Giannino. Niente per Paladino e il buon Michele Galluccio. Quest’ultimo da politico di lungo corso dovrà spiegare se tutto ‘sto casotto era finalizzato solo all’avvicendamento di Bisceglia con Palmieri. Perché questo rischia di essere alla fine, l’essenza dell’operazione. Di azzeramento della Giunta, infatti, il sindaco De Cristofaro sembra non volerne neppure parlare, soprattutto per quattro caselle, che lui ritiene intoccabili, cioè quelle degli “interni” Oliva e Di Gaetano e degli esterni o tecnici Michele Di Ronza e naturalmente, la pupilla De Angelis.

Per quanto riguarda Bisceglia, il sindaco ha proposto, a parziale ristoro alla rinuncia della presidenza del consiglio, la carica di vicesindaco, ma anche di quest’operazione, non è che siano chiari i connotati politici e soprattutto identificativi di chi questa carica andrebbe a ricoprire.