AVERSA. LA CADUTA di De Cristofaro. Retroscena parte seconda. La Giannino dimissionata e Francesca Pagano licenziata. Due momenti…

14 Febbraio 2019 - 17:41

AVERSA (Lidia de Angelis)– Stamattina, abbiamo riportato (CLICCA QUI PER LEGGERE) una parte della storia dei retroscena della clamorosa caduta dell’amministrazione comunale di Aversa. Ci siamo soffermati sull’operazione-Palladino, che De Cristofaro ha strappato al gruppo di Galluccio, Palmieri e Innocenti, promettendogli un posto di assessore. Poi abbiamo illustrato la contromossa dei consiglieri di opposizione, in grado, all’ultimo momento, di portare Mario Tozzi dalla propria parte.

Oltre a questo, c’è anche dell’altro. Perchè va detto, e lo diciamo noi che spesso amichevolmente lo bacchettiamo, che Michele Galluccio era l’unico dei 4 ad avere una motivazione politica che andava anche al di la della semplice rivendicazione delle poltrone. Per quanto riguarda Palmieri e Innocenti si sono dovuti verificare fatti specifici. Sulla mancata staffetta per la carica di presidente del consiglio tra Bisceglia e lo stesso Palmieri, abbiamo scritto tutto.

Per quanto riguarda Innocenti, questi non ha certo digerito le dimissioni, diciamo così, indotte dell’assessora Ornella Giannino, che in giunta rappresentava proprio il neo assunto in quota Zannini, al Consorzio Idrico di Terra di Lavoro.

Forse una qualche motivazione può essere anche legata al licenziamento di fatto della portavoce Francesca Pagano, la quale, sempre con incarichi di staff, attribuiti intuitu personae, ha ricoperto in continuità il ruolo, sin dai tempi del sindaco Ciaramella, passando poi per Giuseppe Sagliocco e poi De Cristofaro.

Sagliocco la confermò proprio in forza di un’intesa politica pre-elettorale, stretta con il suo predecessore Ciaramella. De Cristofaro ha avuto quest’ultimo non certo nella schiera dei nemici, ma è chiaro che il licenziamento della Pagano, pupilla di Ciaramella, è stato sintomatico del fatto che qualcosa si era rotto. Ora, non è che Ciaramella ha potuto direttamente muovere i fili dell’operazione delle firme, ma certo è che se c’era da spendere qualche parola con consiglieri comunali che erano tali anche ai suoi tempi o che hanno militato nel suo stesso partito, cioè Forza Italia, si è guardato bene dal farlo.

 

QUI SOTTO IL DOCUMENTO CON LE 13 FIRME