AVERSA. La proroga scandalo di Senesi e i rapporti con Tekra nel mirino dell’Authority Anticorruzione

23 Novembre 2020 - 17:52

Lo scorso 24 agosto è stata aperta una procedura di vigilanza nei confronti del comune. E forse è stato questo lo sprone per chiudere una vicenda incresciosa, rispetto alla quale anche l’assessora Elena Caterino si è dimostrata inerte

AVERSA (g.g.) – Quando al tempo della sua nomina da assessora all’Ambiente, ci siamo permessi di mettere in guardia Elena Caterino, pupilla di Stefano Graziano, trovando il riscontro delle solite banali e provincialissime malevolenze politiche e in parte personali, sulle insidie e sui pericoli che incontra chiunque svolga la delega ai Rifiuti, ci riferivamo proprio alla vicenda che al tempo già era viva, delle proroghe, a nostro avviso ingiustificate, attraverso le quali la Senesi, nonostante il fatto che dal 29 luglio 2019, fosse diventata efficace l’aggiudicazione alla Tekra, seconda classificata nell’ormai arci-famosa gara vinta inizialmente dalla Cite di Carlo Savoia & Co., continuava tranquillamente a svolgere il servizio di raccolta dei rifiuti e a ricevere il corrispettivo dal comune di Aversa.

Beninteso, noi in questa terra fuorilegge ma soprattutto impunita avevamo visto anche di peggio, ad esempio, nel comune di Caserta capoluogo, la Ecocar, tra le altre cose, con una ragione sociale incredibilmente diversa dall’inizio del contratto, in proroga operava già da anni. Però, ad Aversa il caso era molto serio lo stesso,

visto che una gara era stata celebrata ed era anche stata chiusa con l’attribuzione dell’affidamento per 4 anni. La Caterino entrò in carica alla metà di aprile, giorno più, giorno meno, cioè in pieno lockdown. Avrebbe immediatamente dovuto occuparsi di una situazione divenuta già insostenibile. Non lo fece, a nostro avviso, per inesperienza, per poca attitudine e capacità specifiche relative alla materia di cui aveva assunto delega dal sindaco Alfonso Golia.

Fatto sta che il 24 agosto successivo, esattamente tre mesi fa e a più di un anno di distanza dall’aggiudicazione della gara, l’Authority nazionale anticorruzione ha fatto recapitare una lettera molto dura al comune di Aversa. Lettera nella quale, ipotizzando “un utilizzo improprio delle proroghe” e attivando una procedura di vigilanza, chiedeva informazioni e documenti che spiegassero il motivo per cui l’ente cittadino avesse scelto di portare avanti questo comportamento a dir poco remissivo e permivviso nei confronti della Senesi e della Tekra. Chissà se questa mossa formale dell’Anac abbia rappresentato uno sprone per arrivare finalmente a quel passaggio di cantiere, avvenuto, tra le altre cose, in una bufera di polemiche legate all’assunzione extra

da parte della Tekra di un dirigente, Enzo D’Alesio, storicamente legato al marchio Senesi. Un passaggio che ha ispirato un comunicato di fuoco, firmato dai segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel, che, rivolgendosi al comune di Aversa ma anche alla Procura di Santa Maria, alla prefettura e ad altre istituzioni, prefigurava addirittura delle co-interessenze più o meno segrete tra la Senesi e la Tekra, citando anche, in termini generali e senza entrare nello specifico, vicende in cui le società si sarebbero scambiati dei favori.

La procedura di vigilanza dell’Anac dovrebbe essere, a questo punto, revocata. Ma anche questo non è un dato certo, visto e considerato che dovrà essere ben chiarita la durata del contratto e la data in cui i termini temporali di decorrenza dello stesso sono effettivamente partiti. Resta l’ombra di una proroga ingiustificata che, purtroppo, non può almeno in parte non essere ascritta alla responsabilità dell’assessora Caterino. Allo stato si può parlare di una responsabilità di tipo politico, legata ad un’inerzia che ha fatto seguito all’inerzia di chi l’aveva preceduta. Ovviamente, se dovessero esserci sviluppi nella procedura attivata dall’Anac, questa responsabilità politica potrebbe assumere connotati ancor più seri e non certo piacevolissimi per la giovane assessore di Graziano.

QUI SOTTO LA LETTERA DELL’ANAC