AVERSA. MONNEZZA & VELENI. E’ già guerra tra la Tekra e i sindacati per l’assunzione dello storico equilibratore di tante cose Enzo D’Alesio

15 Novembre 2020 - 19:44

In calce al nostro articolo, che rivela anche il nome del sindacato autonomo, accusato ma non citato dalle altre sigle, il testo integrale della lettera che rompe l’accordo del 26 ottobre scorso, inviata alla Procura di Santa Maria Capua Vetere e non Aversa, un errore?

AVERSA (g.g.) – Non si capisce perché sigle sindacali prestigiose, almeno per quel che riguarda la loro storia nazionale, sicuramente un po’ di meno per quel che riguarda la storia locale, debbano scrivere comunicati come questo nel quale, denunciando quella che a loro dire è una violazione inopinata dell’accordo, stipulato lo scorso 26 ottobre, tra la Tekra srl, nuova titolare del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nella città normanna, e le stesse sigle sindacali, si esprimono in maniera misteriosa, spiegando una situazione ma omettendo le due questioni più importanti, cioè il nome di questo dipendente-dirigente Senesi, che pur non essendo ricompreso tra i 106 che hanno avuto accesso al diritto del cosiddetto “passaggio di cantiere”, sarebbe stato assunto lo stesso all’indomani della stipula di quell’accordo che da circa 48 ore è carta straccia per i 4 segretari provinciali della CGIL-FP, FIT-CISL, UILTRASPORTI e FIADEL, Raffale Maietta, Giuseppe Gravino, Gianfranco Spanò e Giovanni Guarino,

quest’ultimo da qualche tempo al comando della Fiadel al posto di Giulio Testore, assunto (tra le polemiche) dal comune di Parete con una procedura che ha fatto storcere il naso a tutti quelli che continuano a citare ogni volta la legge regionale più disapplicata di tutti i tempi, cioè la 14 del 2016, che imporrebbe ai comuni di dare priorità nelle assunzioni sovrannumerarie nei passaggi di cantiere, ai dipendenti che il Consorzio unico di bacino ha ereditato dai 4 consorzi d’ambito che alla storia sono già passati per tutte le nefandezze consumatesi al loro interno. E, ovviamente, l’altra questione, cioè il nome del sindacato che avrebbe ottenuto sottobanco la sua assunzione.

E anche in questo documento sindacale si fa riferimento alla legge 14, nel momento in cui si considera arbitraria e frutto di pressioni non meglio precisate, l’assunzione di questo dipendente-dirigente Senesi. Si dice, in pratica, che se proprio Tekra doveva andare al di là delle centosei unità, avrebbe dovuto attingere dagli organici Cub. Ce ne compiacciamo con la Fiadel che, evidentemente, con il nuovo segretario deve aver cambiato idea, dopo che Testore si è “sistemato” a Parete, con elusione della legge 14/2016.

Comunque, il dettaglio delle contestazioni, esposte in una lettera inviata in pratica a chiunque, alla stessa Tekra, al comune di Aversa, nella persona del sindaco, Alfonso Golia, e in quella dell’assessora all’Ambiente, Elena Caterino, alla Prefettura di Caserta, alla Procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere (chissà perché bypassare la procura di competenza, cioè quella di Aversa-Napoli Nord), all’Ente d’ambito (figuriamoci, una roba ancora ferma al palo e presieduta dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra e guidata dal direttore generale, ben remunerato, uno storico colletto bianco sammaritano, Adriano Sorà). In conclusione, la lettera è stata spedita anche all’Ispettorato del Lavoro e al Consorzio unico di bacino, dove vive ormai di conserva il commissario liquidatore, Francesco Ciccio Paolo Ventriglia, che saremmo interessati a sapere, a questo punto, quanto ha intascato finora per questa sua funzione e quanto ha prodotto dentro alla procedura per cui è stato nominato al tempo.

Il dettaglio di questa durissima lettera potete leggerla in calce all’articolo. Noi che non scorgiamo alcun motivo per cui, discutendo di una procedura pubblica, non debbano essere fatti i nomi, vi diciamo che il sindacato è il Flaica-Cub, con il segretario Raffaele Docimo, che per chiamarsi Cub li difende proprio bene gli interessi dei dipendenti del Consorzio. L’assunzione della discordia è quella di Enzo D’Alesio, storico dipendente della Senesi e che se l’ha lasciata significa che realmente che per il futuro dell’azienda del mitico marchigiano Rodolfo Briganti non ci sia più una gran storia, visto e considerato che il tribunale ha bocciato l’istanza di concordato preventivo.

D’Alesio ha sempre fatto, per anni, il lavoro, diciamo così, “complesso” per la Senesi, dialogando, mediando e trovando punti di equilibrio con i settori più fumantini, e anche qui siamo al puro eufemismo, degli operatori ecologici. Senesi l’ha utilizzato, lo ricordiamo bene, anche in altri suoi cantieri, a partire da quello, ugualmente contestatissimo, di Mondragone. Insomma, un vero e proprio specialista. Un uomo d’ordine e Dio solo sa come lo realizzi questo ordine. Certo, una comodità per chi deve svolgere questa funzione in una città difficile come Aversa.

I sindacati spendono anche delle allusioni su un presunto scambio di favori tra la Tekra e la stessa Senesi. Ovviamente, il sindacato di Docimo, sempre secondo ciò che denunciano le 4 sigle, starebbe crescendo nelle sue adesioni normanne, proprio in questi gironi.

Insomma, un deja-vu su cui noi siamo ben preparati perché ce ne occupiamo da anni, partendo dal simbolo vivente di questo sistema, sicuramente ipermitico, Giuseppe Peppe la Porchetta Zampella, equilibratore per la Ecocar nel cantiere di Caserta.

CLICCA PER LEGGERE LA LETTERA