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AVERSA. Termosifoni guasti al quarto circolo, bambini quasi assiderati. Ecco perché l’amministrazione comunale deve chiedere scusa

13 Dicembre 2019 - 20:15

AVERSA (g.g.) – Stabiliamo un principio: se questa amministrazione comunale di Aversa dev’essere valutata con occhi diversi, garantendogli una sorta di bonus della buona fede, questo non può accadere a costo zero. Nel senso che in territori come questi, se si assumono delle posizioni giornalistiche magnanime, questa eccezione, perché di eccezione si tratta, dev’essere assecondata, riscontrata da atteggiamenti, da comportamenti ugualmente eccezionali.

Non conosciamo con precisione le cause per le quali i bambini della scuola elementare del quarto circolo, abbiano dovuto stare in classe, stamattina, senza termosifoni, in una giornata di dicembre non certo clemente e tutt’altro che mite. Non sappiamo neppure se il problema si è verificato solo oggi o se sussisteva da alcuni giorni. La nostra ignoranza dei fatti non ci permette neppure di declinare con precisione il pezzo sostituito da un tecnico inviato dal Comune, mandato a controllare, dopo le pressanti richieste della dirigenza scolastica.

Insomma, non sappiamo un tubo, se non che il guasto, almeno fino alle 13, non è stato riparato e i bambini si sono letteralmente gelati nonostante i giubbotti ben chiusi tenuti addosso in classe durante le lezioni.

Nella superficiale conoscenza di fatti e circostanze, sappiamo, e sappiamo bene, quello che la nuova amministrazione comunale ha promesso agli aversani.

Badate, il sindaco Alfonso Golia non ha mai detto che sarebbero stati tutti rose e fiori, che tutto avrebbe funzionato bene e che la città sarebbe diventata una sorta di Silicon Valley dell’efficienza tecnologica. Ma aveva comunque promesso un cambiamento forte, radicale del metodo, del sistema di azione, del grado di dedizione che lui, gli assessori, i consiglieri di maggioranza, i dirigenti, i funzionari, gli impiegati, gli operai, i fornitori di beni e servizi del Comune avrebbero espresso dal momento in cui lui si sarebbe insediato.

Questa storia del quarto circolo, invece, è terribilmente sovrapponibile a tante vicende di ordinario disservizio, che assimilano questa amministrazione a quelli che l’hanno preceduta. Queste ultime, però, si sono ben guardate, quando si sono proposte alla città, dal proclamare missioni salvifiche. E infatti non hanno salvato niente e nessuno.

Dunque, l’eccezionalità che noi di Casertace chiediamo al sindaco Alfonso Golia e alla sua amministrazione, consiste nella rivoluzione della comunicazione. Per quei termosifoni rotti in una delle giornate più fredde dell’anno, prima si chiede scusa a prescindere, senza se, senza ma, e senza chiose. Perché il concetto di responsabilità attraversa anche il perimetro della colposità. Un delitto, infatti, rimane tale, anche se è colposo, perché la colposità, checchè se ne pensi, non è involontarietà, ma un processo più sottile che produce un effetto negativo non scaturito da un atto di volontà, manifestatosi negli attimi immediatamente precedenti alla realizzazione dell’evento, ma ha come causa ultima, come suo apice, una serie di comportamenti negligenti che creano, in un percorso temporalmente dilazionato, le condizioni per il fatto negativo.

Insomma, pur non sapendo noi i motivi precisi del guasto dei termosifoni possiamo ritenere che nelle scorse settimane, negli scorsi mesi non sia stato fatto tutto quello che bisognava fare per sincerarsi che tutto funzionasse per il meglio nel sistema del riscaldamento.

Ecco perché diciamo che se vuole essere veramente diversa dalle altre, questa amministrazione, questa maggioranza, che gigioneggia nei social sciorinando cazzate a destra e a manca, attraverso il pensiero alato dei suoi giovani rappresentanti, deve chiedere scusa alle mamme che oggi sono state costrette a lasciare casa o il proprio posto di lavoro per prelevare i figli quasi congelati dalle aule del quarto circolo.

Successivamente alle scuse, con soluzione di continuità, cioè dopo una pausa temporale che permetta a quelle scuse di risuonare forti e chiare, sedimentandosi nella valutazione di quelle mamme, di quei papà e di quei docenti, si potrà al limite discutere sui motivi del guasto e sul fatto che questo non è ascrivibile direttamente ad un errore contemporaneo compiuto dal Comune.
In questi giorni stiamo spesso scrivendo, sempre e costruttivamente, sul sindaco Alfonso Golia e sulla sua amministrazione. Nessuno potrà dire che Casertace non abbia tentato o non abbia percorso la via del dialogo con tutte le sue forze.