CAMORRA&BUSINESS DEI 6X3. Ecco le cifre che si spartivano Mario Iavarazzo e Armando Aprile. Spunta il nome di Mobili Prezioso

23 Agosto 2019 - 19:26

CASAL DI PRINCIPE (G.G.) – Se Mario Iavarazzo e Armando Aprile si spartirono, come effettivamente fecero, 8mila euro per il fitto trimestrale di 10 impianti contrassegnati Spm (che come sanno gli addetti ai lavori, è stata ed è una delle aziende più presenti sulle targhette delle strutture pubblicitarie della provincia di Caserta, ma anche del resto della Campania), pensate un po’ quanti e quali danari i due intascarono controllando l’intero sistema fatto di centinaia e centinaia di impianti pubblicitari – con o senza illuminazione – collegati alla citata Spm, ma anche ad altre aziende riconducibili ugualmente alla famiglia Iavarazzo o ad Armando Aprile.

Per la prima volta, dunque, incrociamo, nell’analisi approfondita della recente ordinanza che ha portato all’arresto di diverse persone, una quantificazione del guadagno.

In realtà, il giudice utilizza questa conversazione come elemento significativamente probatorio della solida nonché datata relazione economica tra un camorrista doc qual è Mario Iavarazzo, uno dei pretoriani di Nicola Schiavone, e l’imprenditore Armando Aprile, firma notissima del mercato a dir poco opaco delle affissioni pubblicitarie.

Sempre dall’ordinanza, emergono altri nomi di importanti aziende che, evidentemente fino a prova contraria ignare dell’identità criminale di Aprile firmavano lucrosi contratti commerciali. L’altro giorno abbiamo scritto di Fiera del Mobile, oggi riportiamo, con ampia possibilità di riscontro nello stralcio dell’ordinanza che pubblichiamo, il nome di Mobili Prezioso.

Beninteso, nulla viene contestato a queste aziende. Si capisce però che dove c’erano i grandi quattrini da guadagnare, cioè con le affissioni di Jambo, Fiera del Mobile, Prezioso Casa, ditte che hanno puntato tantissimo su questa particolare forma pubblicitaria, era il clan dei Casalesi a fare da asso pigliatutto.