CAPUA. DROGA NELLE CASE POPOLARI. L’intercettazione shock: “Devo pisciare sulla tomba del carabiniere morto”
20 Giugno 2022 - 19:24

CAPUA – Si definivano la “base di Batman” e con un pizzico di esagerazione, “un’azienda multinazionale”, e inoltre odiavano i carabinieri, tanto da essere pronti dopo l’investimento mortale di un maresciallo dell’Arma a “pisciare sui fiori”. E’ quanto emerge dall’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e realizzata dai carabinieri che ha sgominato con undici arresti un agguerrito e organizzato gruppo di spacciatori con base alle palazzine popolari di Capua.
Claudio Monaco, 51 anni, è in carcere è stamattina ha ricevuto il provvedimento da dietro le sbarre. E’ lui che viene intercettato quando, parlando della morte del 37enne maresciallo Antonio Montaquila, investito e ucciso a Capua nel settembre 2020 mente faceva jogging, dichiara al suo interlocutore che vuole “andare
Da qui, in particolare dal Parco Primavera, complesso facente parte del quartiere popolare di Sant’Agata, controllavano in modo egemone a Capua la vendita di hashish, cocaina e crack; acquirenti arrivavano però anche da altri comuni dell’agro-caleno e dalla vicina Santa Maria Capua Vetere. I carabinieri della Compagnia di Capua hanno notificato otto ordinanze in carcere emesse dal Gip di Napoli e altre tre ai domiciliari.