CASERTA. ALE’. Zannini l’imperatore über alles. Rosaria Nocerino chiede il trasferimento da Isernia, Carlo Marino e Franco Biondi glielo concedono lo stesso giorno

4 Ottobre 2023 - 13:27

CASERTA – Dalla determina che pubblichiamo in calce, precisamente la numero 1190 del 21 settembre scorso, apprendiamo due cose, una più importante e l’altra meno.

La più importante è costituita dal trasferimento in mobilità di Rosaria Nocerino, capuana, assessore all’Ambiente e ai Rifiuti nel suo comune, aggregata saldamente da qualche anno al carro del consigliere regionale Giovanni Zannini, dal comune di Isernia, capoluogo di provincia del Molise, al comune di Caserta.

Dunque, una mobilità interregionale che, di solito, non in questo caso, però, presenta qualche difficoltà procedurale in più rispetto a quella regionale.

Dalla determina firmata da colui che è il dirigente unico del comune di Caserta, vista anche la recente entrata in quiescenza pensionistica di Giovanni Natale che comunque poco contava negli ultimi anni, nonostante sia cugino di Carlo Marino, apprendiamo che il giorno 14 settembre Rosaria Nocerino invia al comune di Caserta la sua istanza per ricoprire il ruolo di funzionario inizialmente affidato ad Ucciero, posizione che lei ricopre al comune di Isernia.

Se si fosse trattato di una mobilità regionale o provinciale ci troveremo dinanzi ad una raspidità senza precedenti. Ma invece si tratta di una procedura interregionale, possiamo scrivere di una vera e propria mobilitazione degli uffici, peraltro, confessa (non sappiamo fino a che al punto rea).

Al riguardo, scrive testualmente il dirigente unico Biondi che il comune di Caserta ha “immediatamente riscontrato la predetta richiesta“, ovvero nello stesso giorno, il 14 settembre scorso.

Verrebbe da dire: e chi è? La figlia della gallina bianca?

Non escludiamo – battute a parte – che a perorare la causa della Nocerino sia stato il vicesindaco e assessore Emiliano Casale, la vera carta di rafforzamento dello Zannini attorno e interno alle stanze del potere del capoluogo.

Dove, infatti, non è riuscito il peso politico determinato dai voti dei candidati da lui appoggiati e appoggiati soprattutto da suo sodalissimo, dalla sua protesi, Antonio Luserta, ha potuto, invece, un’unione biologica che ha evocato in noi (“evocato”, leggetevi il vocabolario, sennò cominciate a rompere le scatole) certi fidanzamenti e certi matrimoni delle corti europee tra il citato vicesindaco Casale, il più votato a pari preferenze con Massimiliano Marzo alle Comunali 2021, e l’attuale vicepresidente della Provincia e consigliera comunale di Aversa, Olga Diana che, dello Zannini, è di fatto un’altra protesi, dovendo chiedere a lui il permesso anche per scegliere il piede con il quale scendere dal letto la mattina.

Questa è la politica in provincia di Caserta negli ultimi tempi. Bisogna accettarlo e bisogna accontentarsi, come facciamo noi di CasertaCE, di combatterla senza avere assolutamente la pretesa che le cose cambino in base ad un’azione testimoniale condotta per promuovere nuovi metodi, effettive formule di meritocrazia, eccetera eccetera.

Si combatte perché ci si accontenta di farlo. Perché la sera si va a letto soddisfatti e con la coscienza a posto.

Poi, ci sarebbe il solito arbitro. Ma questa sarebbe la solita storia che non vogliamo ripetere per la millesima volta.