CASERTA. Biodigestore. Carlo Marino fa il misterioso ma ha mandato un nuovo progetto preliminare

14 Gennaio 2022 - 16:48

Risulta chiaramente dai documenti di cui abbiamo avuto notizia in Regione. Naturalmente l’operazione è tutt’altro che semplice, visto e considerato che il primo progetto preliminare è già costato più di 1 milione di euro

 

 

Caserta (pasman) – Nel consiglio comunale di ieri mattina si sarebbe dovuto discutere del destino del biodigestore cittadino. Dopo tanti scaltri traccheggiamenti, il sindaco Marino avrebbe dovuto dire, finalmente, se l’impianto lo vuole ancora a Ponteselice, altrove o non lo voglia più. D’altronde la campagna elettorale per la sua riconferma a primo cittadino è stata giocata anche sul possibile, prospettato ripensamento – benché poco credibilmente a chi avesse voluto vedere le cose con gli occhi sgombri dal pregiudizio di parte – della decisione, in quanto malaccetta da grossa parte della città.

Come si comprende, si trattava di una decisione squisitamente politica e netta del sindaco, il quale, nell’assenza – da interpretare – persino dell’assessore competente Carmela Mucherino, l’ha clamorosamente buttata sul tecnico o presunto tale. Se ne è uscito, sostanzialmente, sostenendo che nulla poteva dire, poichè “…In questo momento la regione Campania sta effettuando delle decisioni rispetto a degli atti amministrativi e quelle decisioni potrebbero portare a nuove valutazioni del consiglio comunale”. A noi – come alle forze politiche di opposizione ed a molte delle associazioni ambientaliste cittadine – tutto questo non pare accettabile, dopo che si attendeva da mesi questo consiglio comunale e considerato che il sindaco, per il suo rapporto privilegiato con il presidente De Luca – da lui sempre vantato, quando gli pare conveniente – rispetto ad un possibile nodo tecnico avrebbe potuto conoscerne fin da subito i risvolti e gli esiti.

Ma, come rivela documentatamente in queste ore la senatrice Vilma Moronese, che segue da presso e da sempre la vicenda, la presunta questione tecnica non sussiste punto.

Difatti, risulta che il comune di Caserta, il 7 gennaio scorso, abbia trasmesso agli uffici regionali preposti alla procedura autorizzativa un nuovo Studio Preliminare Ambientale datato gennaio 2022, il quale sostituisce integralmente quello del settembre 2021 e che evidentemente avrà recepito i rilievi mossi a quest’ultimo nella sua originaria versione (in calce, copia del documento regionale relativo).

A noi che siamo duri di comprendonio, questo fa pensare che il sindaco, dibattito consigliare o non dibattito consigliare, vuole il biodigestore proprio lì dove l’ha da sempre immaginato oltre a darci l’impressione di trovarci nel pieno di un gioco delle tre carte.

Così stando le cose, la strada è definitivamente segnata ed anche il vescovo Lagnese, che nella sua lettera pastorale dello scorso novembre Non possiamo più sbagliare faceva intendere  lo sconcerto a riguardo della sede scelta per l’impianto dei rifiuti, “…a poca distanza dalla Reggia di Caserta”, dovrà farsene una ragione, stando però attento, per altro verso e con tutto il rispetto che gli dobbiamo, in quali mani metterà il Macrico, bene suscitatore di molti appetiti.

Il consigliere regionale e comunale di Caserta Gianpiero Zinzi

Come avrà saputo, per il biodigestore si è arrivati alla spregiudicatezza di istruire le carte per gli uffici regionali senza allegare, colpevolmente, il richiesto e fondamentale parere della soprintendenza territoriale ai beni culturali a tutela del palazzo vanvitelliano. Ed ancora oggi non è dato sapere se questa sia favorevole all’opera o abbia opposto vicoli paesaggistici o monumentali.

Nell’attesa degli eventi, speriamo che il consigliere regionale e comunale Zinzi compulsando direttamente palazzo Santa Lucia e la senatrice Moronese attraverso l’interrogazione al ministro Cingolani già presentata sulla questione apportino quella chiarezza che all’evidenza non si vuole.

In chiusura, diamo conto, in tema, dell’iniziativa del comitato cittadino Caserta grida No al Biodigestore anaerobico, tra i più attivi ed attendibili contro tale impianto, il quale ha annunciato di aver presentato, a firma degli esponenti Francesca Brizzi ed Andrea Cei,una proposta progettuale preliminare di fattibilità tecnico/economica denominato “Progetto aerobico” secondo le caratteristiche specifiche del territorio, basato sui dati di produzione effettiva della frazione organica del Comune di Caserta e delle sue frazioni. Tale progetto prevede l’installazione di compostiere di prossimità dimensionate ciascuna per le esigenze delle zone individuate avendo tenuto in conto le 22 frazioni della città e 5 macro aree del centro cittadino. Tenuto conto che il Finanziamento è fino al 100% dei costi ammissibili, ai sensi del decreto MITE del Ministero della Transizione ecologica n. 396 del 28 settembre 2021 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 15 ottobre 2021, pongono all’attenzione dell’amministrazione comunale la seguente richiesta: … che l’ente voglia provvedere ad effettuare domanda di accesso al contributo per la realizzazione di proposte volte all’ammodernamento e alla realizzazione di nuovi piccoli impianti aerobici di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata”. Qualcuno dei consiglieri comunali di maggiore indipendenza e competenza la vorrà prendere in considerazione ?

 

Copia della comunicazione con la quale la Regione Campania aggiorna la procedura relativa al biodigestore di Caserta per la localizzazione  in zona Ponteselice