CASERTA. Falsi incidenti, ma non solo: l’esilarante furto della Mini Cooper fatto da Agostino Capone e pagato da chi aveva venduto quell’auto da poche ore

29 Settembre 2021 - 13:38

Ci sono tanti fatti, situazioni particolarmente gustose ed anche divertenti in questa ordinanza

 

CASERTA- Quando di mezzo ci sono certi personaggi che fanno parte sicuramente della delinquenza più o meno organizzata, ma che conservano un’impronta naif, eccentrica, è molto facile imbattersi in storie sbilenche come quella che illustra il capo 3 della recente ordinanza che ha come base contenuto fondamentale i falsi incidenti stradali e le truffe all’assicurazione, ma è anche costellata da reati che potremmo definire laterali.

Allora, di Simmaco Palmiero abbiamo scritto in occasione dell’illustrazione del primo e fondamentale capo di imputazione, quello che contesta il reato di associazione a delinquere. E’ stato considerato il promotore organizzativo, il vertice operativo del meccanismo di truffa per falsi incidenti. In quell’associazione, secondo il pm della procura di Santa Maria Capua Vetere, c’era anche Simona Vendemia che svolgeva una funzione di esecutrice, di attrice sul campo di questi incidenti farlocchi. Nonostante questa collaborazione criminale, il nome di Simona Vendemia non compare tra gli indagati per il reato di furto della Mini Cooper avvenuto a Caserta. Per cui, si tratta proprio di un furto vero, non di una simulazione. Quell’auto, infatti, la Vendemia l’aveva acquistata proprio da Simmaco Palmiero.

Quando ne aveva già la disponibilità, proprio Palmiero dette 400 euro ad Agostino Capone perchè la rubasse dopo pochi giorni. Il particolare divertente è che Agostino Capone i 400 euro li guadagnò in scioltezza, visto che non dovette neppure scomodarsi a forzare la portiera o a venire a capo di un antifurto elettronico. Simona Vendemia, infatti, non si era posta il problema della seconda chiave che in ogni macchina c’è e che era rimasta nelle mani di Simmaco Palmiero.

Questi la consegnò a Capone che aprì lo sportello, mise in moto e se ne andò. Nel capo 3, per il reato di furto aggravato, oltre ai due citati Simmaco Palmiero e Agostino Capone è indagata anche Angela Di Blasio che secondo l’accusa avrebbe affiancato Simmaco Palmiero, quale co-promotrice del furto dell’auto e quale co-promotrice dell’azione di consegna dei 400 euro ad Agostino Capone.