CASERTA. GARA DEI RIFIUTI. CHE CI FANNO FELLINI E PIRANDELLO! Vince Energetikambiente, la ditta per la quale l’Antimafia ha indagato Carlo Marino

26 Agosto 2019 - 18:35

CASERTA (g.g.) – Basterebbe una riga e poi fermarsi, rassegnati al fatto che in questo sud, in questa Campania, in questa Caserta tutto si può fare. E al netto di qualche fesso, di qualcuno che non ha santi in paradiso, di qualche outsider, il resto la fa franca rispetto a situazioni che considerate nella loro piena articolazione e concretezza appaiono, anzi, sono surreali. E per favore, per una volta, non leggete questa parola come se si trattasse di un espediente retorico. Vabbé, che lo diciamo a fare, tanto è inutile.

E’ mai possibile che la Energetikambiente si aggiudichi oggi, come pare assodato, la gara per l’affidamento provvisorio per 6 mesi relativi alla raccolta dei rifiuti solidi urbani della città di Caserta? Com’è possibile che la stessa società per la quale la Dda ha organizzato un blitz in grande stile con perquisizioni pesantissime nell’abitazione del sindaco Carlo Marino, nei suoi uffici, in quelli del funzionario Pippo D’Auria, oggi incredibilmente garante della Trasparenza all’interno del comune di Caserta, oggi ottenga quello che aveva già in parte ottenuto con un affidamento provvisorio in base ad una gara patentemente truccata, com’è dimostrato, non da fatti giudiziari che al momento non hanno ancora trovato sfogo in decisioni esecutive, ma nelle parole

chiare ed evidente, inequivoche uscite nelle intercettazioni ambientali effettuate negli uffici di Carlo Savoia a Napoli.

A meno che non si tratti di una montatura, e non lo possiamo credere, Savoia e i suoi collaboratori stavano costruendo un capitolato in modo che l’Energetikambiente si aggiudicasse quella gara da 116 milioni di euro in 5 anni. Nessuno può smentire questo. Nonostante ciò, il comune di Caserta fa un altro bando affidandolo all’Asmel, di cui Carlo Marino manco a dirlo è consigliere d’amministrazione, per l’aggiudicazione per 6 mesi resa necessaria dalla revoca dell’aggiudicazione provvisoria della gara grande. Per cui, da un lato si revoca, ovviamente in maniera strumentale perché il motivo era quello della DDA, all’Energetikambiente poiché non in possesso di determinati requisiti, pochi mesi dopo, l’Energetikambiente, unico motivo di tutta questa vergognosa vicenda, si aggiudica lo stesso l’appalto.

Che dire, la situazione parla da sé. A questo bando, si dice, abbiano risposto la Energetikambiente e la Ecocar. Figuriamoci un po’, come se le storie riguardanti queste due società, la seconda delle quali non più in interdittiva antimafia ma controllata dal tribunale nella maniera che vi racconteremo nei prossimi giorni, fossero una cosa diversa, più onesta, più lineare, più trasparente delle varie Dhi, Termotetti (ora Nova Ecology).

La verità è che un gruppo di aziende sono state giustamente eliminate dalla scena con inchieste giudiziarie. Ma il lavoro non terminato ha fatto sì che altre aziende, che ugualmente hanno appartenuto ad un sistema para-cirminale, come dimostrano atti giudiziari, sono ancora oggi in grado di partecipare gare d’appalto, giovandosi dell’eliminazione dei concorrenti, operata dallo Stato.

Diciamo povera Caserta, povero Sud e povera Italia. E quantomeno, pur sapendo che questo schifo continuerà, perché non c’è una vera volontà di estirpare il malaffare, saremo in pace con la nostra coscienza.