CASERTA. Il bellissimo 6X3 degli studenti del “Mattei” sul degrado di Piazza Carlo III

7 Agosto 2018 - 15:19

CASERTA (Pasman) – Bisogna ammettere che nei mesi di luglio ed agosto, sarà l’afa o sarà che già si pensa alle vacanze, la voglia di fare, di mettere mano alle cose non è proprio tanta. Giorni fa, in una intervista riproposta in televisione in sua memoria, Sergio Marchionne, l’ad del marchio FCA (Fiat Chrysler Automobiles), morto lo scorso 25 luglio, raccontava che un anno, quando era alla guida della Fiat, che all’epoca accusava forti perdite, raggiunto l’ufficio a ferragosto per la sua normale giornata di lavoro non ci trovava nessuno. Interpellata in proposito, la sua segretaria gli diceva “Dottore, sono tutti in ferie!

E lui, di rimando, con quella sua tipica aria sorniona: “Sì, ma in ferie da che?

L’episodio dice tutto di un certo costume tipicamente italiano. E questo accadeva a Torino ed in un’impresa privata.

Figurarsi nella meridionale Caserta e nell’ente pubblico comunale, i cui uffici è già tanto che siano aperti, visto che presso di essi tiene banco la faccenda dei condizionatori che non sarebbero sufficienti a far stare al fresco gli impiegati.

Come che sia, il risultato è che in questi due mesi, peggio che mai, piazza Carlo III, bene monumentale in uno con la Reggia, iscritto e mantenuto immeritatamente – per grazia ricevuta, forse – nella lista onusiana delle vestigia dell’umanità, sulla bocca di generazioni di politiconi e politicanti nostrani per farne meraviglie, al centro di continui piani di rinascita e di valorizzazione e di finanziamenti pubblici, anche quando questi ineriscono a tutt’altro come sta accadendo per le Universiadi

2019 (nell’area sarà realizzato il campo di gara per il tiro con l’arco), il risultato è – dicevamo – che la piazza si trova nella condizione indecente in cui è ridotta.

La bella scorciatoia…

Nelle foto scattate in questi giorni, si vede una piana incolta, arsa e polverosa, con i segni appariscenti di un abbandono grave, remoto ed ininterrotto, come attestano quel cavalletto di tubolari che da mesi sta là per essere usato per le partite di pallavolo, le lampade di illuminazione radente dei vialetti ridotte come quella che abbiamo ritratto, quel compensato rimediato per coprire una buca. E come fa capire quel sentiero netto formatosi nel prato a causa dell’andirivieni continuo e vietato di persone, che lo usano da scorciatoia. Altro che il giardino delle delizie o il biglietto da visita della città, come viene spacciato nella retorica locale.

Assuefatti al peggio, non si considera per giunta che le capacità necessarie per la manutenzione della vegetazione di piazza Carlo III non sono poi di tipo trascendentale. Certamente non sono superiori a quelle richieste a qualsiasi amministratore privato, ossia quegli onorati professionisti, siano essi di condomini o di insediamenti commerciali e produttivi, che riescono a curare senza alcuna difficoltà il verde degli immobili che hanno in gestione, pena anche le immediate proteste dei condomini e dei comproprietari se qualcosa non va.

Come dimostra il caso del verde dell’ex area Saint-Gobain, tenuto davvero bene dal privato che l’ha in gestione per convenzione urbanistica – anche se non pacifica – con il comune di Caserta. O il caso dei centri commerciali Campania ed La Reggia Outlet Designer, tenuti in maniera impeccabile.

Anzi, in questo senso, consigliamo il sindaco di mandare lì a lezione i quadri dirigenziali del comune per imparare come si fa.

Solo che al nostro municipio, con un apparato burocratico pletorico, dispendioso e con funzionari pagati a peso d’oro, il massimo che riescono a fare, nella latitanza politica, è quello che è sotto gli occhi di tutti e non solo nel caso capitale di piazza Carlo III. E per giunta con costi abnormi, che attingono senza tregua a finanziamenti pubblici, della cui efficiente spesa nessuno si dà pensiero.

Che il degrado della piazza progettata dal Vanvitelli per magnificare la dimora reale sia, nel clima di insipienza locale, un dato ormai introiettato nella coscienza dei casertani viene attestato da un fatto emblematico di questi giorni.

Il manifesto dell’Agenzia Mattei

Gli studenti dell’istituto superiore casertano Mattei, che animano l’omonima Agenzia con la quale conducono campagne di educazione civica attraverso cartelloni pubblicitari a tema, questa volta, per sensibilizzare al rispetto dei beni pubblici, hanno scelto immediatamente quello che ai loro occhi appare il luogo degradato per eccellenza della città, ossia piazza Carlo III.

La foto che pubblichiamo del loro manifesto affisso nelle strade del capoluogo non necessita di alcun commento, se non quello che rappresenta ciò che da anni, quasi solitariamente, denuncia il nostro giornale.

E se fino ad ieri la questione, nella sua sottovalutazione, assumeva persino i toni della farsa, del pittoresco locale, divertiti degli abusivi storici (sic!), dei motorini che sui prati vi fanno il motocross, degli attendamenti, dei bivacchi e di tutto il peggio che nel tempo abbiamo documentato, oggi non può più essere così.

Il monumento usato da parcheggio…

All’uscita del parcheggio Pollio, i soliti abusivi…

Il nesciente sindaco Carlo Marino e la sua giunta si stanno assumendo una responsabilità persino storica continuando a non intervenire a tutela vera della piazza monumentale. Non hanno più nessun alibi, niente più li giustifica.

Ma evidentemente hanno altro per la testa se hanno deciso una cosa che è fuori della grazia di Dio, come quella di costruire un biodigestore ad un passo del Palazzo Reale. A parte i vincoli esistenti sull’area dell’insediamento (zona di Protezione di Complessi e Assi Monumentali, vincolo monumentale, vincolo ambientale, zona verde di rispetto) denunciati dalla sezione casertana – crediamo, non impazzita – di Italia Nostra con una pubblica lettera del giugno 2017, quant’anche la struttura fosse la più sicura e di poco impatto territoriale, ma come si fa a volerla davanti al capolavoro storico-architettonico di Vanvitelli, che per giunta porta il nome della città nel mondo, altrimenti condannata all’irrilevanza totale.

Mentre il loquace direttore (tra due mesi e mezzo ex direttore, dato che il 31 ottobre lascerà l’incaricoMauro Felicori, che assente o dissente finanche sulle parole del suo ministro Alberto Bonisoli sulla ipotesi della revoca delle aperture gratuite dei monumenti, se ne sta zitto.