CASERTA. Il bilancio del dissesto sarà bocciato dal Ministero degli Interni. Ma domattina i consiglieri comunali faranno l’ennesima “figura di merda”
18 Novembre 2018 - 19:25
CASERTA – (g.g.) Domani mattina, lunedì 19 novembre, il consiglio comunale di Caserta dovrebbe avere la dignità o meglio ritrovare la dignità, di fronte alla pesante delegittimazione subita dall’amministrazione comunale con l’indagine della dda, di dar dignità alla propria funzione, discutendo, in maniera seria e con qualche cognizione di causa, del bilancio stabilmente riequilibrato, nodo essenziale per dare il via alle procedure di liquidazione, attraverso proposte di transazione, carne viva del dissesto.
Stasera, dunque, è opportuno ribadire, da parte nostra, in maniera, per quel che è possibile, ancora più netta, il nostro punto di vista: questo documento non ha nessuna possibilità di essere approvato dagli uffici del Ministero dell’Interno e in verità è stato già bocciato clamorosamente dagli stessi revisori dei conti, i quali, però, pur di tirare campare, non hanno tratto la dovuta conseguenza, assecondando con coerenza quello che hanno scritto, del suo formale parere negativo.
Un bilancio dove, secondo quello che letteralmente i revisori mettono nero su bianco, mancano documenti essenziali e che contiene a monte la tara pesantissima, finalmente evidenziata dall’organo di controllo, dopo che CasertaCe lo scrive già da 6 mesi, la mancata approvazione del bilancio consolidato. Di fronte a questo sperpetuo, non si può continuare a prendersela con il sempre più trasognato e stralunato assessore Pica
Il secondo colpevole, a distanza di una sola incollatura ippica dal sindaco, è il segretario comunale Luigi Martino, il quale dovrebbe sopraintendere a tutte le attività dirigenti e che invece consente a quella con le deleghe alle Finanze al Bilancio di erogare l’impossibile, di tirar fuori bilanci e atti che nemmeno uno studente mediocre di terzo ragioneria riuscirebbe a redigere in maniera tanto pedestre e tanto ignorante, nell’accezione letterale e non certo offensiva di questo termine.
Il Comune scopre di avere una partecipazione nel Consorzio Provinciale Innovazione e Sviluppo ma si dimentica di scrivere la quota di partecipazione e la cifra che deve versare allo stesso entro l’anno per ripianare le perdite del 2017 e, fatto ancora più clamoroso, non indica neppure di essere socio del Consorzio intercomunale delle aree industriali, meglio conosciuto come ASI, nel quale il Sindaco proprio nelle ultime settimane ha indicato, a dimostrazione che lo sa fin troppo bene che l’ASI esiste e il comune di Caserta vi partecipa, il Consigliere Giovanni Comunale, come suo delegato al posto del silurato Carmine Bevilacqua.
Altro che stabilmene riequilibrato, questo che va domani in trattazione è un bilancio “stabilmente squilibrato”, come pure si legge dal parere del collegio dei revisori che, su indicazione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, sottolinea, con due tratti di matita blu, la necessità che venga posta particolare attenzione alla determinazione del FCDE (Fondo crediti di dubbia esigibilità).
Ebbene i nostri evidenziano che le cifre indicate nel trienno 2018-2020 sono al di sotto del minimo stabilito per legge, ma non per pochi spiccioli, ma per svariati milioni di euro, quando a giudicare dal grado di riscossione delle entrate comunali, questa cifra prudenzialmente dovrebbe essere più alta se non si vogliono compromettere gli equilibri di bilancio. Quindi per capirci, il citato bilancio non termina in pareggio tra entrate e uscite, ma si chiude con un netto disavanzo.
E’ vero che le preoccupazioni di questi giorni per la maggioranza consiliare sono altre, ma approvare un documento contabile così, senza nessun atteggiamento critico ma solo come atto fideistico e senza le modifiche di dignità che lo rendano veritiero e non farlocco, è veramente imbarazzante.
Previsioni di CasertaCe: Speranza per Caserta farà la pregiudiziale e poi abbandonerà il Consiglio, un paio di interventi di pochi minuti e voto finale favorevole da parte dei consiglieri di maggioranza e pochi “no” da parte di reduci che saranno rimasti in aula fino alla fine. Sarà un altro capitolo nero, scritto dall’immoralità ormai incontinente che connota la politica di Caserta. Ma non vi preoccupate, perchè voi immarcescibili consiglieri comunali che sopravvivete ad ogni stagione politica, che siete sempre lì seduti, incollati alle vostre poltrone, dovrete assistere, attraverso la doverosa e, purtroppo, inevitabile azione di supplenza della magistratura inquirente, al tracollo di quella stagione politica nata ai tempi di Gigi Falco, proseguita con la falsa contrapposizione (vi ricordate come furono spartiti i posti di comando di Terra di Lavoro spa?) tra Cosentino e De Franciscis, campioni di consociativismo e completata con l’avvento di due dei prodotti più evidenti di quella stagione amministrativa del sindaco-medico, durante la quale gemmò la gramigna di una generazione di dirigenti, quella dei Carmine Sorbo, dei Franco Biondi, dei Giovanni Natale che ha ridotto la città nelle condizioni in cui è ridotta.
Povera Caserta.