CASERTA. La nobile ingenuità di Apperti e “Speranza per Caserta” compatta sui gettoni ai consiglieri pelandroni, il PARTITO UNICO della PAGNOTTA

7 Dicembre 2018 - 13:27

CASERTA(g.g.) Qualsiasi sia l’angolo visuale di osservazione della seduta del consiglio comunale di ieri, il panorama è sempre lo stesso, o meglio, sempre dello stesso colore: marrone cacca.

Dopo aver fatto sfogare un pò i rendicontisti generico-medi, qualcosina la vogliamo scrivere pure noi, concentrandoci su quelle zone ancor più marroni delle altre di colore marrone.

Presupposto fondamentale, ragionare, in felice assonanza con il materiale biologico che abbiamo utilizzato per spiegarci sul colore del panorama: Pup, ovvero partito unico della pagnotta, quello che consente all’amministrazione comunale, capitanata da Carlo Marino, di continuare a fare quello che ha fatto sin dal suo insediamento.

Due esempi per tutti: i bandi di gara, chiaramente calibrati su misura, per il mega appalto della riscossione dei tributi (sui parcheggi riuscimmo a farlo revocare, ma tra poco ce ne saranno anche per Terzo Millennio) e, fresco fresco, l’appalto da 116 milioni di euro per l’affidamento settennale della raccolta rifiuti, pesantemente inquisito dalla dda di Napoli, che ha indagato e perquisito tra gli altri, lo stesso sindaco Carlo Marino, il dirigente, ora ex solo perchè è successo questo fatto, Marcello Iovino, il suo assistente di campo Pippo D’Auria e il super faccendiere di Sant’Arpino Carlo Savoia, anello di congiunzione con quella Energetika Ambiente, l’azienda dei fratelli Pizzimbone,

che collega tutto il meccanismo a tante relazioni opache a partire da quella con Marcello Dell’Utri, aziende in odore di mafia in Sicilia e compagna cantata.

Quelli di “Speranza per Caserta”, quando compiono operazioni, come quella concretizzatasi nella mozione per abbassare i costi della politica, dimostrano, tutto sommato di possedere una porzione di purezza testimoniale. Perchè parliamoci chiaro: se Francesco Apperti e la Naim volessero perseguire solo l’obiettivo di indebolire la maggioranza, di motivare la presunta e sedicente opposizione di centrodestra, di tutto si sarebbero dovuti occupare, fuorchè dei costi della politica.

Facendolo, hanno, infatti mobilitato e riaggregato il Pup, il partito unico della pagnotta. Perchè se vai a dire a uno come Iannucci, che non si sa bene di quali redditi personali parli quando afferma di aver visto erodere le sue ricchezze da quando “si sacrifica” (sic!) per il bene della città, rivendicando, allora il mantenimento del livello dei gettoni frutto delle presenze in consiglio comunale, ma soprattutto di quelle nelle commissioni, lo Iannucci rivolgerà il suo sguardo desolato da cane bastonato verso i banchi di molti consiglieri comunali del presunto centrodestra, per i quali, ugualmente, gli 800, mille euro al mese intascati al comune sono irrinunciabili e determinanti.

Partito unico della pagnotta, per l’appunto.

E così è successo ieri: la mozione di Apperti è stata votata solo da qualche consigliere di maggioranza, da Mario Russo, per esempio, che si è posto il problema di riflettere sul ragionamento di “Speranza per Caserta”.

Perchè, se è utile alla necessità di raggiungere le persone con un messaggio chiaro, pop, come quello del pup, è anche giusto spiegare perchè noi siamo così severi nel denunciare la mala politica di Caserta.

Com’è noto, la città capoluogo si avvia ad affrontare il secondo dissesto, classificandosi, a questo punto, tra i peggiori comuni italiani sul piano della gestione contabile. Lo status, ormai cronico, di comune dissestato, ha reso cronico anche quello di “cittadino tartassato”, dato che un comune in dissesto, deve applicare per legge le aliquote massime comunali per le tassi locali

Ora speranza per Caserta rispetto alla quale, certo, non possiamo essere tacciati di partigianeria o di particolare simpatia, viste le critiche anche dure che abbiamo mosso nei confronti di questo movimento in più di un’occasione, ha chiesto nella mozione di applicare, per i consiglieri comunali di Caserta, il minimo tabellare, cioè quel livello del gettone di presenza al di sotto del quale non si può andare per legge.

Ciò perchè, aggiungiamo noi, se tu comune applichi il massimo delle tasse ai cittadini, non puoi applicare il massimo del gettone di presenza ai consigli comunali e alle commissioni. Perchè questa è roba da casta. Per carità, una casta comico-esilarante, ma sempre casta è.

Insomma, non c’è nulla di demagogico nel dire che se la classe politica di questa città ha determinato anche per colpa di molti consiglieri che ancora oggi svolgono questa funzione, uno dei fallimenti finanziari più gravi che si ricordi in Italia, potrà ben esprimere un atto di umiltà, di contrizione, non rinunciando al gettone, come pur potrebbe fare, ma applicando il minimo, valore speculare di quel massimo delle tasse appioppate ai cittadini.

E’ un ragionamento sbagliato? Campato in aria? E’ un ragionamento che non induce a riflettere e a pensare che la battuta sul Pup non sia un’offesa, ma una, tutta sommato, indulgente definizione del collettivo trasversale e iper consociativo che si ritrova allegramente ogni mattina nel comune di Caserta?

Che facciamo, apriamo l’argomento delle modalità con cui si accumulano, poi, mensilmente, le cifre di rimborso ai consiglieri? Vogliamo parlarne? Vogliamo parlare delle commissioni che si riuniscono ogni giorno per produrre, nel 90% dei casi, il nulla, violando, come dimostreremo, se abbiamo il tempo già oggi pomeriggio, eventualmente nei prossimi giorni, le norme previste dello stesso regolamento che il consiglio comunale si è dato.

Nel caso dell’argomentazione sviluppata in questo articolo, abbiamo argomentato il concetto di Pup. Nel caso della specificazione, dell’approfondimento sullo stato delle cose nelle commissioni consiliari, argomenteremo un’altra definizione, quella di “LADRI”. Vi dimostreremo, con ampia facoltà di dimostrare le stesse cose in ogni sede, eventualmente qualcuno dei consiglieri si sentisse diffamato, che dire che sono dei ladri è anche poco.

Perchè se uno viola un regolamento, allo scopo di aumentare i rimborsi e le attribuzioni dei gettoni di presenza, questo è un reato, da perseguire penalmente.

Campa cavallo…