CASERTA. Ma che “bellino” Il Mattino. Oggi scrive della Soprintendenza che blocca il taglio degli alberi come se fosse dipeso da loro

15 Gennaio 2019 - 11:10

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CASERTA (g.g.) – Tra le tante cose che definiscono da anni il declino irreversibile di un “fu” giornale che ancora chiamano Il Mattino e non si capisce il perché c’è ancora quella, sviluppatasi ultimamente, che potremmo definire: l’attitudine del succhiaruote. Della serie: ti occupi dell’argomento con l’abecedario in mano, non ponendoti alcuna domanda per evitare di suscitare qualche patimento a quei potenti che sono sempre stati nella testa e nel cuore di un giornale che, negli ultimi vent’anni, si è specializzato nel nascondere le notizie al popolo per tutelare la verità. Un attitudine che ha percorso Il Mattino dal vertice alla coda, evidenziando le carriere di chi era in grado di capire, volta per volta, chi bisognasse servire per gli scopi per l’editore cavaiolo Caltagirone, annichilendo quelle professionalità che, nati per loro sventura come spiriti liberi, non ce la facevano proprio a gestire la propria attività come disservizio reso alla cittadinanza.

Per cui, oggi, come se niente fosse, Il Mattino pubblica che la Soprintendenza ha bloccato il taglio degli alberi. Noi scriviamo questi articoli una volta ogni tanto e da tempo abbiamo deciso di non citare più il nome di questo giornale rispetto a informazioni (si fa per dire) da esso pubblicate proprio perché non nutrendo alcun complesso d’inferiorità, anzi l’esatto contrario, riteniamo che bisogna avere una reciprocità. Scusate, Il Mattino, ma se Casertace non avesse preso l’iniziativa per colmare la vostra lacuna, per colmare un vostro silenzio quando, per la prima volta, avete affrontato l’iniziativa del comune di Caserta di abbattere oltre 150 alberi e quando non avete scritto una riga, contestualizzando quella dinamica procedurale alla evidente, scontata sua impossibilità di realizzazione senza il placet della Soprintendenza, oggi questa vicenda si sarebbe chiusa, come annunciate nel vostro titolo e in un articolo che ben si guarda, in una sorta di sublimazione della scorrettezza deontologica, di spiegare che se le cose sono cambiate lo si deve all’ennesima battaglia di equità e di rispetto delle leggi condotta da Casertace.

Questi hanno presentato querele nei nostri confronti, può essere che incontreranno qualche potere forte che gli darà ragione nei nostri confronti perché le riflesse, le reminiscenze di anni e anni, decenni, di meritocrazia in questo paese hanno creato dei veri e propri luoghi della legalità sospesa. Ma noi non finiremo mai di denunciare cose del genere, forti della consapevolezza di una correttezza che magari qualche volta si esercita nella provocazione verbale ma che mai, mai, ha inteso offendere una persona in quanto tale, rivolgendo le priore attenzioni alle istituzioni pubbliche e a quelle di una storia, ormai destinata ad andare in soffitta, qual è stata sicuramente Il Mattino fondata dagli sposi Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao, da una donna i cui scritti, evidentemente, sono totalmente sconosciuti a chi oggi ne rappresenta, incredibile ma vero, l’eredità. Noi, invece, il pensiero della Serao lo conosciamo bene e magari, in qualche altro articolo, lo applicheremo come una sorte di contrasto cosmico a ciò che ogni giorno fa questo giornale.